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Healthcare Digitale: tra poco a visitarti sarà un robot

Healthcare Digitale: tra poco a visitarti sarà un robot

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A CURA DELLA REDAZIONE

 

Il medico del Cancelliere Ottone di Bismark diceva di considerarsi come su un’isola deserta solo col suo paziente quando lo visitava. Da tempo il Sistema Sanitario Nazionale Italiano non è in grado di garantire questi tempi per ogni singola visita. Ecco che i pazienti si trasformano in numeri e troppo spesso quello che conta diventa il numero delle prestazioni e non gli esiti.

In questo variegato mondo della sanità viene quindi meno un elemento importantissimo della relazione medico paziente: l’ascolto.

E’ quindi necessario un cambiamento reso indispensabile dal collasso economico del Servizio Sanitario Nazionale al fine di ribaltare la tendenza alla disaffezione verso il SSN stesso.

Certamente la digitalizzazione del Sistema a torto o ragione ha come motore propulsivo la ricerca della riduzione delle unità lavorative umane sostituendole con macchine per ottenere risultati di qualità nell’assistenza. Ma il bisogno di ascolto sicuramente faciliterà la diffusione ed il successo di software capaci di utilizzare l’intelligenza artificiale per assistere adeguatamente i pazienti, interrogarli sui sintomi o sugli esami effettuati per la formulazione di diagnosi appropriate.

Molteplici sono gli esempi che si affacciano sul mondo della Heathcare Digitale: una start up britannica ha sviluppato infatti Babylon: una ChatBot, cioè una Chat gestita da un Robot che, quando interrogato con comandi vocali, si è dimostrato in grado di superare la potenza diagnostica dei medici inglesi in carne e ossa. Questo software è stato offerto a sostegno dell’attività diagnostica del medico per cercare di ottimizzare i tempi, l’uso delle terapie e migliorare di riflesso i risultati. Dai dati di utilizzo che emergono sembra che ci stia riuscendo!

Ha fatto eco in Italia Chat Yourself, un altro ChatBot in forma di suggeritore-software, capace di aiutare nelle fasi iniziali i pazienti affetti da Alzheimer, fornendo loro le informazioni essenziali che la memoria non consente di ricordare come i nomi dei parenti e dei conoscenti, le medicine da assumere, come ritrovare la strada di casa e quando mangiare o andare a dormire. L’App, per la sua originalità e la sua efficienza è stata premiata con 6 leoni al Festival Internazionale della Creatività di Cannes 2017 nella categoria Healthcare.

Sorge però spontanea una domanda: chi ricorderà al malato di Alzheimer di attivare l’App per ottenerne i suggerimenti?