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Network multiprofessionali: saranno realmente il futuro?

Network multiprofessionali: saranno realmente il futuro?

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Dopo 40 anni dalla istituzione del Servizio Sanitario Nazionale una crisi epocale attanaglia il sistema. La spesa sanitaria è senza controllo nonostante tutte le spending review elaborate e i vari loro commissari immolati sull’altare della ragion di stato venti milioni di italiani non hanno i soldi per curarsi: qualcuno s’indebita, altri per ora rinunciano.

I network multiprofessionali integrati (costituiti da medici, operatori sanitari, farmacisti e mutue private) saranno in grado in un prossimo futuro di affiancare il SSN in chiave sussidiaria? Saranno cioè capaci di erogare prestazioni con la finalità di cogestire con SSN i servizi al fine di ottemperare adeguatamente alle necessità dei cittadini riducendo le disuguaglianze e contrastando i problemi di accountability?

Il timore è che sia solo una “partita di giro”. Se non si comprende che è solo un problema culturale e la politica sanitaria non decide di “lavorare” sulla cultura della professionalità e del concetto di “avere cura” e non solo di “curare”, la Sanità veleggerà sempre più verso una fase di “apparenza” e di superficialità. Nonostante i mezzi utilizzati e i costi in perenne aumento non riuscirà quindi a centrare l’obiettivo della cura della persona e di servizi equi, adeguati ed efficienti.

E’ lecito quindi che l’uomo della strada oggi si chieda: ma di questo passo quanto tempo bisognerà aspettare per essere sottoposti ad una TAC?