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Riappaiono le Amazzoni, metafora delle guerre, metafora della violenza contro le donne

Riappaiono le Amazzoni, metafora delle guerre, metafora della violenza contro le donne

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di Maurizio Cinquegrani

 

Mondo, ottobre 2019.
Guerra fra Turchia, Curdi e la Siria.

 

Il femminile popolo guerriero riappare e torna a combattere lì dove era nato, in Turchia, in Siria e in tutte quelle parti del mondo in cui la crudeltà e l’inadeguatezza dell’uomo distruggono la società civile e cancellano la vita e la dignità delle donne. Le sue armate tornano lì, dovunque l’efferatezza complice dei silenziosi astanti contribuisca a distruggere il modello su cui si è sviluppata l’umanità, il rispetto per gli altri, per i deboli, l’unione d’amore fra uomo e donna.
Non vi è società possibile dovunque non vi sia rispetto verso la donna e verso i più deboli, ovunque non vi sia condivisione.
Così le Amazzoni, il popolo dolente, le guerriere di Pentesilea, in questa odierna barbarie mondiale della guerra, sono risorte dalla stessa guerra che le vuole cancellare, verranno in aiuto di chi si trovi in difficoltà, a prezzo della loro vita. Ancora oggi il loro impegno non basterà, perchè dinanzi a loro si schiera non solo l’uomo nemico, ma perchè dal silenzioso muro degli spettatori del mondo, non appare una mano tesa in aiuto, non una parola di dissenso verso chi scateni le guerre.

Noi siamo l’Europa dei silenzi equidistanti, delle economie di mercato e le donne in Europa sono spesso oggetto di violenze, ma anche per le donne europee i governi tacciono o sussurrano e tacciono le stesse donne di governo; le altre donne sono le Amazzoni e sono tornate a combattere per la sopravvivenza dei loro figli e per la dignità di tutti.
Noi italiani, europei, politici, tattici, diplomatici, siamo invece i veri scomparsi, perchè le guerre che ci sembrano distanti, sono qui, adesso, fra di noi e non le vediamo.

Una rosa per la pace,
una spina per chi tace.