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Misure per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 – Gestione dell’Ossigeno sul territorio

Misure per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 – Gestione dell’Ossigeno sul territorio

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Federfarma ha cura di trasmettere copia della nota prot. n. 16595 del 30/03/2020 dell’Assessorato Regionale della Salute – Dipartimento per la Pianificazione Strategica concernente: “Misure per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 – gestione dell’Ossigeno sul territorio”.

Con la nota in questione l’Assessorato comunica che con precedente nota del 24 marzo u.s., indirizzata alle Aziende Sanitarie, è stato evidenziato che nelle Regioni più colpite dal contagio, è emerso che il consumo di ossigeno è aumentato in modo estremamente rilevante. Conseguentemente è stata sottolineata la necessità che le Aziende Sanitarie abbiano piena disponibilità di ossigeno e che gli impianti siano adeguatamente dimensionati per garantire la somministrazione di tale farmaco.

Successivamente, alcuni Farmacisti hanno segnalato gravi criticità inerenti la disponibilità di ossigeno sul territorio, spesso conseguenza di fenomeni distorsivi nella gestione di tale medicinale.

In particolare, è stato segnalato che il numero di bombole di ossigeno gassoso disponibili in ogni Farmacia è esiguo e che sovente il paziente trattiene il device per lungo periodo (spesso ben oltre il termine necessario a completare il trattamento).

E’ stato inoltre segnalato che in alcune circostanze, è stato prescritto l’ossigeno gassoso in sostituzione di quello liquido, poiché il paziente avrebbe difficoltà a contattare lo Specialista per la proroga del Piano Terapeutico, contribuendo a determinare una carenza di ossigeno gassoso a livello territoriale.

Alla luce di quanto sopra descritto, ad avviso dell’Assessorato appare necessario ribadire innanzitutto che l’ossigeno deve essere prescritto esclusivamente in caso di effettiva necessità, nel rispetto delle indicazioni terapeutiche autorizzate e secondo schemi posologici appropriati.

Inoltre, i Medici sono tenuti a comunicare ai pazienti che le bombole devono essere tempestivamente restituite in Farmacia al termine del trattamento.

Le bombole maggiormente in uso hanno una capacità non superiore a 3000 litri; pertanto, considerando un flusso minimo di 1 L/min. in continuo, ogni bombola si esaurisce in circa 2 giorni.

I farmacisti contatteranno i pazienti che non hanno provveduto alla restituzione della bombola entro una settimana dal ritiro in farmacia, per sollecitarne la riconsegna.

L’Assessorato evidenzia altresì che il mancato rispetto di quanto rappresentato può configurarsi quale grave elemento ostativo alle necessità assistenziali che possono determinarsi a causa dell’emergenza COVID-19.

Infine, fermo restando la possibilità per i medici di medicina generale di prorogare la validità di piani terapeutici in scadenza nel mese di aprile, per una durata sufficiente a coprire la terapia fino al 30 giugno p.v., in relazione alle difficoltà riscontrate da alcuni pazienti a contattare gli Specialisti, l’Assessorato ribadisce alle Direzioni Aziendali l’urgente necessità di impartire disposizioni affinché i Clinici operanti presso le proprie Strutture rendano disponibili canali di comunicazione dedicati e, ove non necessaria una rivalutazione clinica del paziente attraverso una visita ambulatoriale urgente, provvedano all’invio del piano terapeutico al contatto indicato dal paziente.

Gli elenchi relativi ai recapiti degli specialisti devono essere forniti ai servizi farmaceutici aziendali, agli Ordini provinciali dei Medici e dei Farmacisti, al fine di garantire la capillare informazione a tutti gli utenti.

In allegato: