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Infezioni sessualmente trasmesse (IST) e covid-19

Infezioni sessualmente trasmesse (IST) e covid-19

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di Marinella Ruggeri

Al Marefestival Salina è stata dedicata una sessione scientifica sulle Malattie Sessualmente Trasmesse. Ho preso spunto da questa brillante iniziativa per riflettere sulla correlazione che esiste tra queste infezioni e il covid-19.
È necessario puntualizzare che si tratta di infezioni (IST) e non di malattie, questo le rende pericolose, perché restano, a lungo, asintomatiche, prima di diventare malattie, e, pertanto, appunto, più facilmente trasmissibili.
Si trasmettono attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale), sia eterosessuale che omosessuale. Negli ultimi anni, in crescita, la trasmissione per via eterosessuale.
Sono state fatte migliaia di campagne di informazione sul corretto e necessario uso del condom, in tutte le tipologie di rapporti sessuali, ma soprattutto, gli esperti, in nome di un’etica della prevenzione e del comportamento, hanno inviato messaggi forti e chiari, in ambienti come la scuola, i palchi, le sale congressuali.
La vera prevenzione si compie attraverso la cultura del comportamento sessuale ordinato, perché il fattore di rischio più subdolo da combattere non è l’agente infettante, ma la sessualità promiscua e disordinata. Pertanto, evitare rapporti occasionali, ridurre il numero dei partner, mantenere l’igiene e la padronanza dei propri comportamenti che investono la sfera sessuale, agire con AUTODISCIPLINA.
In particolare, nei mesi autunnali, si registra una crescita del 30% delle IST per il “furore nel caldo estivo” con maggiore esposizione alle trasgressioni (alcol+sesso+droghe), e, quindi, al contagio.
Spesso, dietro, la mancata autoprotezione, c’è la bassa autostima, la scarsa fiducia in sé, l’assenza di progetti, l’errato valore dato al corpo. Ecco perché è necessario, ricordare, questo mondo delle infezioni sessualmente trasmesse, come, è stato fatto, a Salina. Bisogna sempre richiamare all’informazione che diventa educazione a vivere in modo serio la propria sessualità; cercare, di non aggirare, ma risolvere il problema alla radice, dove, si trova spesso uno stato di disagio profondo. La stampa, assume un ruolo determinante, attraverso una informazione che non deve essere allarmistica, né sbrigativa, ma che richiami la VERITA’ sostenuta dalla ricerca scientifica e, che punti al rispetto della persona e al suo benessere.
A sottolineare, quanto questo problema, sia ancora non risolto, anzi, rimanga un emergenza sanitaria su scala mondiale, è proprio l’OMS che all’Assemblea Mondiale della Sanità a maggio 2016, ha proposto un rapido aumento degli interventi e dei servizi basati sulle prove per porre fine alle malattie sessualmente trasmissibili come obiettivo per la salute entro il 2030. Ha lanciato il progetto definito “STRATEGIA DEL SETTORE SANITARIO GLOBALE SULLE IST 2016-2021”
Come il covid-19, le IST contagiano un elevato numero di persone, specie, sottogruppi di persone più predisposte ad infettarsi; si caratterizzano per un numero molto alto di asintomatici, che sono vettori e facilmente infettanti degli altri, e possono dare gravi complicazioni in caso di mancata o errata diagnosi. Solo un comportamento responsabile, un corretto uso dei dispositivi, l’autodisciplina può ridurre l’infezione e le sue conseguenze.
In conclusione, non si può abbassare il sipario, ma restare in prima fila, a seguire le regole, e prendere sul serio, questa scena del film, che ci vede tutti protagonisti, ognuno nel proprio ruolo. Chissà che se impariamo ad educarci, a causa del COVID-19, riusciremo a farlo anche con le infezioni sessualmente trasmesse!!!