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L’analisi eseguita attraverso il sistema SIOPE, (Sistema Informativo sulle Operazioni degli Enti Pubblici) ha permesso di suddividere in tre categorie “pignole”, “equilibriste” e “pasticcione” le regioni Italiane
Toscana, Sicilia e Calabria, nell’arco temporale analizzato, hanno generato spese legali per 72,2 milioni di euro pari al 43,4% del dato complessivo italiano.
È la Toscana a guidare la graduatoria dei sistemi sanitari pubblici più “avvezzi” a contenziosi e sentenze sfavorevoli con una spesa pro-capite di 7,54 euro determinando un esborso, in valore assoluto, pari a 28,1 milioni di euro immediatamente preceduta dalla Sicilia con una spesa di 6,57 euro per abitante (32,6 milioni di euro) e dalla Calabria con 5,97 euro di spesa legale pro-capite (11,5 milioni di euro). Per quest’ultima, un posizionamento negativo ancora più rilevante se si considera che la spesa pro-capite lombarda, realtà con una popolazione cinque volte superiore a quella calabrese, è inferiore a 0,90 centesimi di euro. A ultimare il raggruppamento dei sistemi sanitari definiti “pasticcioni”, infine, altre due realtà territoriali: Puglia e Abruzzo con un esborso per liti, da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, rispettivamente pari a 4,54 euro per abitante (18,2 milioni di euro) e a 4,05 euro per abitante (5,3 milioni di euro).
E’ sintomatico come tali rilevanti dati risultino direttamente collegati con le inefficienze della macchina sanitaria regionale e siano stati messi in evidenza dallo studio dell’istituto
Demoskopika
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