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Fame d’aria a Lipari: si innescano pericolose situazioni di stallo

Fame d’aria a Lipari: si innescano pericolose situazioni di stallo

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Una donna di Lipari, di 64 anni COVID positiva in isolamento domiciliare, che veniva seguita in casa mantenendo una adeguata ossigenoterapia, ha richiesto l’intervento del 118 per l’indisponibilità di bombole di O2 e, vista la difficoltà del loro reperimento, i parenti si sono visti costretti a rivolgersi alla locale stazione dei Carabinieri.

Bernardo Alagna

A causa della carenza di O2 si è creata quindi una pericolosa situazione di stallo per la quale la paziente non poteva essere assistita a domicilio e l’ospedale di Lipari non la accoglieva poiché non è centro COVID. Il trasporto con l’elisoccorso sarebbe risultato improprio poiché le sue condizioni non erano così gravi per cui avrebbe dovuto essere curata a domicilio, ma a domicilio mancava l’02.

L’intervento del Dott. Antonino Grillo, rappresentante SNAMI a Messina, ha consentito dopo le prime cure a letto della paziente, di ottenere eccezionalmente una bombola di O2 dall’Ospedale grazie all’intervento del dottor Bernardo Alagna, direttore sanitario dell’Asp di Messina, e del dottor Paolo Cardia, direttore del Dipartimento Cure Ospedaliere. Soluzione che non si era trovata nelle precedenti 48 ore, nonostante le pressanti richieste del 118 e delle USCA appositamente attivate e che comunque è risultata una soluzione temporanea.

Paolo Cardia

Grazie all’intervento dei vertici sanitari dell’APS di Messina e vista l’impossibilità di garantire l’ossigenoterapia domiciliare alla paziente, si è reso necessario eccezionalmente il trasferimento della paziente presso il COVID-hospital di Barcellona PG dove la signora è stata accolta e in atto viene assistita.

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