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Impatto dell’emergenza covid 19 sulle attività di vaccinazione HPV

Impatto dell’emergenza covid 19 sulle attività di vaccinazione HPV

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di Luisa Barbaro (Ginecologa-Oncologa- Sessuologa)

L’HPV è una malattia infettiva causata dal “Papilloma Virus” a trasmissione sessuale, di origine virale, di cui ne esistono oltre 205 tipi.

E’ stata confermata l’evidenza oncogena per 12 tipi di HPV che causano il 99,7% dei tumori cervicali, di cui i ceppi HPV 16 e 18, sono responsabili di oltre il 70% dei casi di tumore della cervice.

I ceppi oncogeni del virus, sono inoltre responsabili di circa il 90% dei tumori dell’ano, del 70% dei tumori della vagina, 50% dei tumori del pene e del 26% dei tumori dell’orofaringe (e anche di displasia cervicale, cancro della vulva, cancro testa collo, condilomi ano genitali e papillomatosi respiratoria ricorrente).

I Papilloma virus sono gli agenti eziologici di nove patologie con prevalenza più alta nei maschi.

Il tumore cervicale è il secondo tumore più diffuso nelle donne di età tra i 15 e i 44 anni e si calcola che fino all’80% di quelle sessualmente attive, può entrare in contatto con un virus HPV nel corso della vita, con maggiore prevalenza per le giovani fino a 25 anni di età.

E’ quindi fondamentale che le donne si sottopongano agli esami di routine periodici, attraverso i programmi di prevenzione ginecologica. Infatti, attraverso la valutazione delle alterazioni citologiche o istologiche ottenuta con il Pap-Test o altre biopsie, si può effettuare la diagnosi di infezione da HPV.

Non vanno poi dimenticate le indagini utili ad approfondire quali: Colposcopia, Anoscopia, Laringoscopia per eventuali forme tumorali che possono colpire la gola.

La prevenzione primaria si basa sulla vaccinazione preventiva contro ceppi HPV che generalmente causano le lesioni genitali precancerose della cervice uterina, della vulva e della vagina e le lesione invasive dell’ano . La prevenzione secondaria, si attua invece attraverso la diagnosi precoce dei precursori del carcinoma, mediante il Pap-Test e l’HPV-test .

Il Virus è altamente contagioso, non si arresta nemmeno attraverso l’uso del preservativo sia maschile che femminile che risulta solo parzialmente efficace per la prevenzione, dal momento che è possibile anche il contagio attraverso rapporti sessuali non penetrativi.

Il trattamento delle infezioni da HPV si basa sulla cura dell’esito; molte verruche scompaiono spontaneamente e le modalità di cura attualmente disponibili non sono del tutto efficaci.

L’obiettivo del trattamento di coppia, è l’eliminazione delle lesioni piuttosto che l’eliminazione del virus. Le lesioni esterne si rimuovono con crioterapia (bruciare con azoto liquido a freddo), terapia Laser, diatermocoagulazione (bruciatura a caldo) e asportazione chirurgica.

Si utilizza anche il trattamento locale di sostanze attive con risultanza immunomodulante o citotossica

(epigallocatechina o podofillina).

Si consiglia la vaccinazione anti-HPV anche post trattamento per la prevenzione delle recidive. La letteratura internazionale ha ormai chiarito come l’infezione da HPV possa persistere dopo intervento.

La prevenzione è stata messa a dura prova dalla pandemia COVID19, minaccia per la salute e priorità assoluta, a scapito delle altre prestazioni sanitarie differibili.

Dobbiamo quindi impegnarci con ancora più forza per promuovere campagne informative, per raggiungere gli obiettivi di prevenzione e di copertura vaccinale. L’attuale fase emergenziale ha condizionato l’attività di prevenzione e ciò potrà avere conseguenze negative in futuro per quanto riguarda la diffusione delle patologie HPV correlate.