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Nasce Carlino Mezzolitro

Nasce Carlino Mezzolitro

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di Francesco Certo

Disegno di Giovanna Certo

E così ce l’ha fatta, senza pudore, il cardiologo, dice lui, e, che si facesse il lavoro suo!

Ma lui, niente, testardo come un mulo…

Deve scrivere lui, Leopardi, Manzoni… almeno un briciolo d’umiltà, dice che sente di farlo,

di avere un’esigenza, e mi mette in mezzo, io che stavo benissimo dove stavo, nel mondo

dei sogni, della fantasia.

E stavo così bene!

Mi hanno dato un nome anzi due, un nome e un soprannome.

Carlino e Mezzolitro.

Carlino, perché gli piace, perché suona bene, perché gli piaceva

Giovannino ma non voleva copiare gli scrittori, quelli veri,

e Mezzolitro perché mi accompagno a un fiasco, piccolo per l’appunto.

Dice che quando vedo cose strane, che poco capisco, bevo mezzo litro.

Mezzo litro, si sa, non ti ubriaca, resti sveglio, ma ti viene come una vertigine

d’amore che ti illumina gli occhi e la mente.

Dice che sono un apolide (ho visto su Google per capire di che si tratta, perché lui,

il medico, il cardiologo, se la tira e fa l’intellettuale), non ho città, non ho casa.

Ma non sono un senzatetto. Tutt’altro. Anzi. È mia ogni città, è mia ogni casa, è mio

ogni mare, è mio ogni fiore, è mia ogni lacrima, che non sia mia…

Che, dite! Mi sto commuovendo? Quel cretino di un medico da strapazzo!

Quanto mi da fastidio, con questa mania della bontà, a tutti costi!

Come se non si sapesse come va il mondo!

Ah! A questo punto vi chiederete come son fatto!

Vent’anni poco più, vestito quasi da spazzacamino, con il fiasco per compagno, due

occhi grandi che diventano più grandi mentre bevo, e poi fate un po’ voi, provate

a immaginarmi un po’ come volete.

Signora, le piaccio bruno, e lei, lei con quella pelata e il sigaro in bocca, mi

gradisce rosso?

Faccino, lor signori, faccino pure, si sfoghino, vivano anche loro la sensazione della creazione!

Mi volete già bene, vi siete affezionati? Di già? Grazie, grazie, ma allora, forse, devo ringraziare

il mio papà…

Forse non ha avuto tutti i torti…

Dice che aiuterò i piccoli a capire, ma lui dice che gioverò anche ai grandi, che lui

dice, sono i peggiori, soprattutto se ricchi e colti.

Ce la farò?

Io ci spero…

Nel frattempo fatemi un applauso…

Clap, clap, clap.