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“Come un ritornello”: Elio e le Storie Tese cantano la metafora musicale dell’aderenza terapeutica

“Come un ritornello”: Elio e le Storie Tese cantano la metafora musicale dell’aderenza terapeutica

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di Massimiliano Cavaleri

Sono ancora 4 milioni le persone che ogni anno in Europa perdono la vita a causa delle malattie cardiovascolari, nonostante negli ultimi due decenni si stia assistendo a un progressivo calo della mortalità. In Italia, rappresentano le principali cause di morbosità, invalidità e morte, essendo responsabili del 34,8% di tutti i decessi, con un pesante impatto economico per la società stimato in 16 miliardi di euro per i costi diretti e oltre 5 miliardi per i costi indiretti, calcolati come perdita di produttività. Di fronte a questi numeri è chiaro come sia urgente mettere in atto strategie volte alla prevenzione primaria e secondaria, in particolare educando la popolazione sull’importanza dello stile di vita e sul ruolo dell’aderenza alle terapie, che negli ultimi 20 anni hanno ridotto del 50% la mortalità per cardiopatia ischemica.

“Come un Ritornello” è la nuova campagna del Gruppo Servier in Italia finalizzata a promuovere l’aderenza terapeutica nelle malattie croniche cardiovascolari, che vede protagonista Elio e Le Storie Tese, con un jingle dedicato ai pazienti per spiegare l’importanza di seguire correttamente le indicazioni del medico e garantire così l’efficacia della terapia.

“Partecipare a questa campagna è stata una bella esperienza – affermano Elio e le Storie Tese – siamo consapevoli dell’importanza del ruolo che ricopriamo, soprattutto perché la voce di personaggi noti viene più facilmente ascoltata dal pubblico. Mettere in musica messaggi importanti e complessi è stata una sfida che ci ha arricchito e, se aiuterà le persone affette da malattie cardiovascolari a vivere in modo più sereno la propria quotidianità, vorrà dire che avremo ottenuto un grande successo.”

In Italia solo il 50% degli over 65 segue correttamente le indicazioni del medico in merito alle cure. Le motivazioni possono essere diverse, come la dimenticanza, la complessità della terapia, la durata e gli eventuali effetti collaterali del trattamento e la mancata percezione sulle potenziali conseguenze della non aderenza. Si aggiunge inoltre la possibilità che siano presenti comorbidità, che fanno sì che il numero di farmaci da assumere aumenti e con esso la difficoltà ad aderire correttamente al piano terapeutico. Il messaggio della campagna “Come un Ritornello” è dunque quello di condividere le motivazioni alla base delle scelte terapeutiche del medico e di seguirne le indicazioni, evitando di fare di testa propria interrompendo le cure senza motivo.

“La parola d’ordine per i medici deve essere condivisione – dichiara il Prof. Giovambattista Desideri, Direttore UOC Geriatria, Lungodegenza Geriatrica e Scuola di Specializzazione in Geriatria Università degli Studi dell’Aquila – Il successo di ogni intervento terapeutico, infatti, presuppone necessariamente il coinvolgimento attivo e collaborativo del paziente che deve essere adeguatamente responsabilizzato nell’attuazione degli interventi terapeutici pianificati a tutela del proprio stato di salute. Un paziente che conosce i benefici del trattamento sarà più propenso ad aderire con scrupolo alle prescrizioni terapeutiche del medico. Questa “alleanza” medico-paziente è soprattutto importante nella gestione delle malattie croniche, particolarmente diffuse nella popolazione adulta-anziana, perché la frequente coesistenza di più patologie può richiedere a volte trattamenti piuttosto articolati.

La scarsa aderenza determina una inevitabile inefficacia delle terapie e un aumento della morbilità e della mortalità. Questo si traduce non solo in un danno per il paziente, ma anche per la società e il Sistema Sanitario Nazionale, chiamati ad assorbire i costi diretti e indiretti generati dagli interventi sanitari e previdenziali necessari per gestire eventi maggiori e disabilità correlate.