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Riflessioni

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di Aldo Di Blasi

E’ accaduto qualche giorno fa. Un assistito si presenta dal suo Medico di Famiglia,

chiedendogli di prescrivere un esame MOC per il figlio quarantenne. Ovviamente

il medico gli spiega che non può prescriverlo, perché il figlio, maschio giovane,

senza particolari patologie, non può rientrare fra i soggetti di cui ai criteri di

appropriatezza prescrittiva per la densitometria ossea. Gli chiede anche chi glielo

avrebbe consigliato. Il soggetto prima fa il nome di un radiologo, poi invece sbraita

che suo figlio lo vuole fare perché accusa dolori diffusi.   Non ottenendo la

prescrizione, alterandosi ancor più, dà del ladro al medico, in quanto ruba i soldi

dell’ASP per il figlio a cui non fa la prescrizione e va fuori dallo studio, lasciando

esterrefatti i pazienti in attesa in sala d’aspetto, gridando che lo avrebbe denunciato

ai Carabinieri!.

Fin qui, nulla di nuovo sotto il sole. Ma dopo qualche ora il medico riceve una telefonata da un Maresciallo dei Carabinieri, che gli chiede di sapere perché non ha voluto prescrivere la MOC.  Ovviamente il medico spiega le sue ragioni, citando le norme prescrittive (“Del tutto inappropriata è, invece, la richiesta di densitometria per sintomatologia algica diffusa e/o segni e sintomi attribuibili ad artrosi, rachialgia o lombosciatalgia, in assenza di fattori di rischio per osteoporosi”);  e si spera che tutto finisca lì. Ma non si può mai sapere! Guai a essere infilati, anche di striscio, fra le maglie della giustizia (senza maiuscola, mi sia permesso)! Specie se si è medici!

Quanto sopra deve portare tutti a riflettere sulla pericolosità dell’attività del MMG

in questo frangente di pandemia, che pare avere alterato l’equilibrio psichico di gran parte della popolazione mondiale. Se si fosse trattato, invece che di una persona soltanto temporaneamente esagitata, di un soggetto aggressivo per quotidiano usuale temperamento, come alcuni di cui sono piene le cronache recenti, il medico avrebbe potuto rischiare anche la vita oltre che la sua incolumità.  Sarebbe opportuno, a parte il potenziamento dell’educazione civica nelle scuole, peraltro corredata dall’insegnamento delle norme di comportamento civile, che le ASP e la Regione intervenissero, con provvedimenti informativi, facendo affiggere in tutti i presidi sanitari e gli studi medici dei manifesti in cui vengono esplicitati quali sono i diritti e i doveri dei cittadini/utenti,  ma anche attivando la distribuzione a tutte le famiglie  ( ma anche alle Forze dell’Ordine e agli apparati giudiziari, per opportuna, doverosa conoscenza) di un opuscolo chiarificatore sui criteri stabiliti dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, circa le   erogazioni delle prestazioni a cui i cittadini hanno diritto. Ciò al fine di far comprendere alla gente, soprattutto ai fissati, specie in questo periodo, con la bufala del complottismo, che il MMG non viene remunerato dalla Sanità in base a quanto fa risparmiare alle casse regionali, ma che anzi è soggetto a possibili sanzioni non ottemperando alle normative.  Purtroppo la constatazione è che si andata perdendo nei cittadini  la fiducia nel proprio medico di famiglia e ciò non lascia ben sperare per il futuro della Sanità italiana.