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L’altra pandemia. C’è un bonus per tutto, ma non per la salute mentale

L’altra pandemia. C’è un bonus per tutto, ma non per la salute mentale

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Una proposta bipartisan prevedeva un fondo da 50 milioni di euro destinato anche a chi ha avuto problemi psichici legati agli effetti del Covid. Ma all’ultimo minuto il ministero dell’Economia ha fatto saltare l’emendamento per questioni di bilancio.

C’è stato il mitologico bonus monopattini, varato dal governo Conte insieme alle agevolazioni per le vacanze e per gli occhiali da vista. Poi è arrivato anche il bonus terme. Nell’ultima Legge di Bilancio, nonostante la riluttanza del premier Draghi, il Movimento 5 Stelle è riuscito a ottenere il Superbonus 110% per le ristrutturazioni delle villette, senza alcun vincolo Isee.

Una pioggia di benefici per tutti, o quasi. All’ultimo minuto è saltato l’emendamento alla manovra che prevedeva un bonus per la terapia psicologica.

Una beffa, in un momento storico particolarmente delicato. La misura era rivolta a tutti, anche a chi ha avuto problemi psichici legati agli effetti della pandemia. Un’emergenza sempre più pressante che coinvolge giovani e famiglie. Così in Senato è arrivata una proposta bipartisan sottoscritta da parlamentari di Partito democratico, Cinquestelle, Fratelli d’Italia, Lega, Italia viva e Forza Italia. Un fondo da 50 milioni di euro per rendere disponibili le cure psicologiche anche a chi non può permettersele. L’idea era quella di un voucher da utilizzare per il pagamento delle prestazioni dei professionisti. La norma, la cui prima firmataria era Caterina Biti del Partito democratico, prevedeva 15 milioni per un bonus avviamento psicologico e altri 35 per un bonus sostegno. Il primo era un contributo fino a 150 euro a persona per i cittadini maggiorenni a cui non è stato diagnosticato un disturbo mentale e che non hanno avuto accesso ad altre agevolazioni in materia di salute mentale, senza limiti di reddito. Il secondo bonus sarebbe stato progressivo e vincolato all’Isee. Un primo passo per fronteggiare gli strascichi pesanti e invisibili del virus.

«Siamo al terzo inverno di pandemia e lo Stato non ha ancora dato una risposta alle conseguenze psicologiche del Covid, continua a sottovalutare quella che per diverse persone è una vera e propria tragedia», spiega David Lazzari, presidente dell’Ordine degli Psicologi.

Depressione, disturbi d’ansia, tentativi di suicidio. Davanti a un’ondata dall’impatto devastante, le richieste di aiuto aumentano del 39 per cento. Ma in molti non hanno potuto curarsi. Secondo le stime, c’è un 27% degli italiani – tra quelli che vorrebbero intraprendere un percorso psicoterapeutico – che finora non ha mai avuto le possibilità economiche per cominciarlo. E c’è un 21% che quel percorso lo aveva già intrapreso, ma ha dovuto rinunciarci per colpa della crisi.

La risposta pubblica non basta. L’Italia ha cinquemila psicologi dipendenti del Sistema sanitario nazionale, un terzo rispetto all’organico medio degli altri Paesi europei. Il governo Draghi ha avviato un piano di assunzioni straordinarie che però sconta la lentezza strutturale della pubblica amministrazione. Anche per questo molti sono costretti a rivolgersi ai terapeuti che fanno libera professione.

Se non bastasse, in Italia la psicoterapia deve scontare tabù e pregiudizi. Qualcosa di cui vergognarsi, o al massimo un privilegio per pazienti benestanti. «Il bonus – spiega Lazzari – avrebbe aiutato a scardinare la nostra arretratezza culturale sulla questione».

L’emendamento ha unito i partiti e vinto l’iniziale resistenza del ministero della Salute. Ma la norma è saltata a un passo dal traguardo. Lo stop è arrivato dal ministero dell’Economia. Una questione di soldi, bisognava far quadrare i conti della manovra. «Questo la dice lunga sulla priorità che viene data al tema della salute mentale», racconta chi ha seguito da vicino l’iter del testo.

Oltre a un fondo molto limitato per i non abbienti, il governo ha deciso di investire 20 milioni sul servizio di supporto psicologico nelle scuole. «Un discorso simbolico – riflette Lazzari – si tratta di poche ore settimanali per istituti che spesso hanno migliaia di studenti».

Secondo gli addetti ai lavori si poteva fare molto di più. D’altronde con la Legge di Bilancio sono stati trovati 10 milioni di euro per ridurre le accise sulla birra artigianale, 7 milioni per gli ippodromi, 800 mila euro per i festeggiare il centenario del Partito Comunista e 600 mila per finanziare il Giro d’Italia under-23.

Sono stati stanziati 500mila euro per sperimentare il vaccino immuno-contraccettivo per contrastare la proliferazione dei cinghiali. In totale 150 milioni di euro per accontentare le richieste dei partiti. C’è chi le chiama mance. E chi rivendica l’utilità dei provvedimenti.Resta il fatto che, davanti a un’emergenza sanitaria, per la salute mentale ci sono pochissimi soldi. Il presidente dell’Ordine degli Psicologi non ha dubbi: «La miopia di chi ha voluto risparmiare su questo capitolo di spesa ci costerà cara dal punto di vista economico, sociale e umano».

(Fonte: https://www.linkiesta.it/2021/12/psicologi-terapia-salute-mentale-bonus-manovra-bilancio-economia/amp/)