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Covid-19 può dare problemi al sistema nervoso?

Covid-19 può dare problemi al sistema nervoso?

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di Sara Mohammad (PENSIERO SCIENTIFICO EDITORE)

Siamo abituati a pensare a Covid-19 come a una malattia del sistema respiratorio, ma già nei primi mesi della pandemia medici e ricercatori si sono accorti che le infezioni causate da SARS-CoV-2 possono associarsi, in una percentuale bassa ma significativa di pazienti, a disturbi anche di tipo neurologico [1]. Una rapida revisione degli studi pubblicati alla fine di maggio 2020 su Covid-19 e sistema nervoso elencava, fra i sintomi osservati fino ad allora, perdita del gusto e dell’olfatto, stato di coscienza alterato, convulsioni, agitazione psicomotoria, paralisi flaccida acuta e altri segnali clinici indicativi di un’infiammazione o di una lesione al cervello [2].

Dottore, i pazienti che hanno avuto danni al sistema nervoso avevano contratto l’infezione in forma grave?

Covid-19 può dare problemi al sistema nervoso

Anche se le complicazioni a carico del sistema nervoso erano state osservate inizialmente nei casi più gravi (il primo a dimostrarlo fu lo studio cinese che aveva seguito 214 pazienti ricoverati fra gennaio e febbraio 2020 allo Union Hospital di Wuhan [3]), gli autori della revisione avevano notato che nei sintomi di Covid-19 più comuni – che potevano manifestarsi anche nelle infezioni asintomatiche – rientravano proprio due disturbi neurologici, cioè la perdita del gusto e dell’olfatto. Un aspetto, ora lo sappiamo, caratteristico di questa malattia, ma che due anni fa stavamo iniziando a conoscere [4].

Quindi, gli effetti di Covid-19 sul sistema nervoso possono verificarsi anche nelle forme leggere dell’infezione?

Capire se SARS-CoV-2 avesse conseguenze sul sistema nervoso anche nei pazienti con sintomi leggeri o con pochi sintomi (paucisintomatici) o del tutto asintomatici non è stato facile, perché molti degli studi iniziali si sono concentrati sui pazienti ospedalizzati. Ma uno studio pubblicato di recente su Nature ha dimostrato che cambiamenti nella struttura e nelle funzioni del cervello potrebbero verificarsi anche in seguito a una forma lieve di Covid-19 [5].

Come abbiamo capito che il Covid lieve può causare disturbi cognitivi?

Covid-19 può dare problemi al sistema nervoso

Si tratta di uno studio inglese che ha analizzato le scansioni cerebrali di circa quattrocento persone prima e dopo essere risultate positive a Covid-19 e le ha confrontate con quelle di un gruppo di partecipanti alla ricerca che non avevano mai contratto la malattia. L’analisi ha rivelato che le tracce dell’infezione si osservavano principalmente a carico delle aree del cervello coinvolte nella percezione olfattiva e nella memoria, in cui lo spessore della corteccia (lo strato più esterno del cervello) risultava diminuito di un valore compreso fra lo 0.2% e il 2%. Il dato interessante è che, anche dopo aver escluso dall’analisi chi era stato ricoverato in ospedale durante l’infezione, si continuava a osservare un calo modesto ma significativo della quantità di materia grigia e di alcune prestazioni cognitive nel gruppo dei positivi a Covid-19.

Queste conclusioni sono valide per chiunque abbia avuto Covid-19 con pochi o nessun sintomo?

Naturalmente no. Le percentuali calcolate dai ricercatori sono il risultato di una media: non tutti i componenti del gruppo Covid-19 mostravano una diminuzione dello spessore della corteccia del 2% e in qualche caso non si osservavano cambiamenti. I partecipanti, inoltre, avevano un’età compresa fra 51 e 81 anni e si erano ammalati fra marzo 2020 e aprile 2021, perciò non possiamo sapere se questi risultati siano generalizzabili anche a persone più giovani o a chi è stato contagiato dalla variante Omicron. Però, è possibile che i cambiamenti descritti su Nature aiuteranno a spiegare come mai alcune persone continuano a soffrire di sintomi neurologici anche molto tempo dopo che il loro organismo ha debellato l’infezione [6].

Dottore, perché alcune persone sviluppano sintomi neurologici?

Secondo alcuni ricercatori, la preesistenza di un disturbo neurologico potrebbe aumentare il rischio di problemi al sistema nervoso durante o in seguito all’infezione da SARS-CoV-2 [7,8]. Ma ad aver sperimentato la perdita del gusto e dell’olfatto sono anche persone giovani e in buona salute. In questo caso è ancora poco chiaro quali fattori predispongano alcune persone più di altre ad avere sintomi neurologici a causa di SARS-CoV-2, anche se i ricercatori sperano di trovare delle risposte studiando i meccanismi con cui il virus attacca il sistema nervoso.

Covid-19 può dare problemi al sistema nervoso

Le ipotesi in ballo sono due. Da una parte si ritiene che SARS-CoV-2 raggiunga il cervello e le altre componenti del sistema nervoso centrale passando attraverso i neuroni del sistema nervoso periferico, come quelli che formano il nervo olfattivo: questo potrebbe spiegare come mai la perdita dell’olfatto sia uno dei sintomi più comuni [8]. Una volta all’interno del cervello, il virus si concentrerebbe in aree ben precise, come il tronco encefalico (che regola la respirazione e altre funzioni chiave per la sopravvivenza) e il cervelletto, danneggiando sia i neuroni sia le cellule che formano il microcircolo cerebrale.

Ma l’analisi di campioni di tessuto nervoso, provenienti da pazienti deceduti, e di campioni di liquido cerebrospinale, prelevato da pazienti vivi, rafforza in realtà un’altra ipotesi, quella secondo cui i danni al sistema nervoso sarebbero una conseguenza della risposta immunitaria contro il virus [9]. In questi campioni si rileva una concentrazione elevata non tanto di proteine o particelle di RNA virale (che anzi risultano scarse), quanto di alcuni marcatori biologici rilasciati dalle cellule immunitarie durante un’infezione. I danni di Covid-19 al sistema nervoso potrebbero dunque essere la conseguenza dei processi infiammatori scatenati dall’attivazione del sistema immunitario, una teoria che anche un recentissimo studio, realizzato analizzando campioni di tessuto olfattivo di pazienti deceduti, sembra avvalorare [10].

(Fonte: Dottoremaeveroche.it)