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È previsto solo uno specialista ogni 4 degenti, dovrebbe essere aumentato a 2.5. Se ne parlerà in occasione del V meeting Giornate dello Stretto che venerdì 13 e sabato 14 settembre riunirà a Messina oltre 150 specialisti per approfondire aspetti gestionali
e clinici e novità scientifiche. Focus sulle terapie “multidisciplinari”: con un solo farmaco si curano diabete, scompenso cardiaco e insufficienza renale
MESSINA – Appello della medicina interna siciliana alle istituzioni per rivendicare un ruolo di primo piano all’interno del Sistema sanitario, specialmente dopo aver dimostrato un ruolo centrale durante la pandemia da covid: “È necessario aumentare il coefficiente che al momento prevede solo 1 specialista ogni 4 pazienti e portarlo a soddisfare un fabbisogno evidente nei reparti ospedalieri come il nostro, cioè almeno a 2,5 specialisti per posto letto – spiega il direttore UOC Medicina interna dell’A.O. Papardo di Messina Antonio Versace – non si tratta solo di carenza di medici, mi riferisco anche a infermieri, operatori sanitari, fisioterapisti, ecc., cioè tutte quelle figure indispensabili per una presa in carico globale dei malati complessi, tali da richiedere multidisciplinarietà come le persone con comorbilità che siamo abituati a trattare. A questo si deve aggiungere uno più stretto rapporto coi medici di medicina generale e un’implementazione dell’assistenza sul territorio, una volta che l’assistito è stato stabilizzato in ospedale e può tornare a casa. E l’esigenza di avere postazioni di terapia subintensiva all’interno dei nostri reparti per la gestione dei pazienti ad alta intensità di cura”. Si parlerà anche di questi argomenti nella V edizione del meeting “Giornate dello Stretto”, promosso dal dott. Versace e che accoglierà oltre 150 specialisti di varie realtà ospedaliere, esperti e rappresentanti istituzionali e di categoria, con il coinvolgimento di tutte le realtà del messinese, per un confronto a più voci che possa diventare un utile input per chi governa la sanità ad affrontare e risolvere le criticità di questi reparti. Appuntamento venerdì 13 (inizio alle ore 9) e sabato 14 settembre (fino alle ore 13) all’hotel Royal di Messina per un aggiornamento che vale 13 crediti ECM e al quale prenderanno parte la rettrice dell’UniMe Giovanna Spatari, il presidente dell’Ordine provinciale dei medici Giacomo Caudo, il presidente onorario del corso, Antonino Saitta, già ordinario dell’Università degli Studi di Messina, l’esponente della SIMI regionale (Società Italiana Medici Internisti) Lorenzo Malatino, il presidente regionale FADOI (Federazione associazioni dirigenti ospedalieri internisti) Giuseppe Lo Faro e il presidente eletto Roberto Risicato, Antonino Mazzone, già presidente nazionale FADOI, Salvo Corrao, tra le voci più autorevoli della medicina interna siciliana, e tanti illustri relatori.
Nelle diverse sessioni si approfondiranno le novità che riguardano argomenti come sepsi con particolare riferimento alla cosiddetta “golden hour”, ossia la prima ora decisiva per la diagnosi e cura del paziente, shock settico, ictus, vasculiti, valvulopatie, scompenso cardiaco, diabete, insufficienza renale: in merito a queste ultime tre patologie si accenderanno i riflettori anche su un unico farmaco in grado di gestirle con parecchi benefici per i malati. Una tavola rotonda, moderata dal giornalista Emilio Pintaldi, sarà dedicata proprio alle problematiche della medicina interna con tutti i responsabili delle strutture ospedaliere dell’area metropolitana messinese. Per info: info@samacongressi.it.