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Tra i servizi offerti alle donne che scelgono l’Azienda Ospedaliera Universitaria per partorire anche la possibilità di usufruire della partoanalgesia.
Stanno bene e sono tornati a casa il 22 Ottobre i tre gemellini nati nei giorni scorsi presso l’UOC di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico Universitario “G. Martino” di Messina, diretta dal Prof. Alfredo Ercoli e poi assistiti e monitorati presso l’UOC di Patologia e Terapia Intensiva Neonatale diretta dalla Prof.ssa Eloisa Gitto.
Un parto trigemino insorto in modo naturale che non si vedeva da tempo e che si è determinato senza particolari complicanze per mamma e neonati.
La mamma Miriam Durante, 32 anni, è stata seguita nel corso della gravidanza dal Dott. Silvestro Arbuse e all’interno dell’Ambulatorio di Gravidanza del Policlinico Universitario “G. Martino” di Messina e ha partorito a 34 settimane con taglio cesareo. In sala operatoria ad eseguire il cesareo il Prof. Ferdinando Gulino, il Dott. Angelo Santamaria e la Dott.ssa Alessandra Rosaniti, ginecologi, e il Dott. Francesco Lanza, anestesista.
Ricordiamo che tra i servizi offerti alle donne che scelgono l’Azienda Ospedaliera Universitaria per partorire vi è anche la possibilità di usufruire della partoanalgesia. Presente un team di anestesisti dedicato all’area materno infantile che, H 24, può intervenire per praticare la partoanalgesia e assistere la paziente durante tutta la fase del parto.
Si è concluso, dunque, il percorso in ospedale dei piccoli Alex, Nicolas e Gabriel, i primi due nati di 1,850 kg e il terzo di 1,950 kg, che – dopo essere stati assistiti in prima battuta dall’unità di neonatologia guidata dalla Dott.ssa Danila Mazzeo – sono stati poi seguiti e monitorati con un supporto più intensivo da parte del personale della Terapia Intensiva Neonatale, diretta dalla Prof.ssa Eloisa Gitto, in quanto nati prima del termine. Durante la degenza sono stati sottoposti a monitoraggio continuo dei parametri vitali, mantenutisi sempre nella norma, e controlli specifici più approfonditi. Continueranno ad essere seguiti in follow up dalla TIN per i primi tre anni di vita.
Ad attendere a casa i tre gemellini un fratellino più grande e il papà Salvatore Crispi.
“La gravidanza trigemellare – spiega il Prof. Gulino – è sempre più rara, specie se insorta senza ricorrere a trattamenti di fertilità di coppia. L’incidenza delle gravidanze trigemine spontanee è di circa 1 caso su 7.000. In questa circostanza nella storia clinica della paziente vi era un’ereditarietà per parti gemellari. I trigemini possono essere monozigoti, cioè derivano da un solo ovocita fecondato che si suddivide in tre embrioni identici, oppure dizigoti, quando si formano da ovociti diversi.
Una gravidanza trigemellare può verificarsi – come in questo caso – quando viene rilasciato un secondo ovocita, poi fecondato da un altro spermatozoo, dopo il concepimento di due gemelli. In questo tipo di trigemini ci sono due gemelli identici e un terzo che è chiamato gemello fratello.
È evidente che la gravidanza trigemellare richiede, rispetto a quella singola, maggiori accorgimenti e controlli più frequenti, con indagini mirate e, al momento della nascita, personale e strutture specializzate in grado di sostenere le necessità di bimbi che nascono spesso prima del termine”.
“All’inizio apprendere che fossero tre è stata una vera sorpresa – racconta mamma Miriam – un mix di paura e incertezze, ma poi mi sono affidata ai consigli dei medici. Mi sono sentita accompagnata durante tutto il percorso. Sono felice che sia andato tutto bene e anche di aver scelto una struttura che è dotata di una Terapia Intensiva Neonatale e ha tutte le professionalità e competenze per poter gestire le necessità di neonati nati prima del termine. Il sostegno ricevuto dal personale della neonatologia e della TIN è stato essenziale per superare alcune criticità. Ringrazio tutto il personale per le amorevoli cure prestate sia a me che ai miei figli”.