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Clima e Terremoti: una nuova frontiera della crisi climaticaIl cambiamento climatico non smette di sorprenderci, purtroppo non sempre in positivo

Clima e Terremoti: una nuova frontiera della crisi climaticaIl cambiamento climatico non smette di sorprenderci, purtroppo non sempre in positivo

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Siamo ormai abituati a sentir parlare di siccità, ondate di calore, scioglimento dei ghiacciai, incendi e fenomeni meteorologici estremi come uragani e alluvioni. Ma a questo già lungo elenco di effetti negativi si aggiunge oggi una nuova minaccia: i terremoti. Sì, anche i terremoti possono essere innescati, almeno in parte, dal riscaldamento globale. A dirlo è uno studio (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0012821X25001712) pubblicato il 9 giugno 2025 sulla rivista Earth and Planetary Science Letters e coordinato dall’ETH di Zurigo, che ha approfondito il legame tra scioglimento dei ghiacciai e attività sismica nelle Alpi.


Come lo scioglimento dei ghiacci può provocare un terremoto
Per comprendere questo legame dobbiamo fare un piccolo passo indietro e ricordare che sotto i nostri piedi la Terra non è affatto immobile. Le rocce che formano la crosta terrestre sono attraversate da faglie, vere e proprie fratture dove si accumulano tensioni. Quando queste tensioni superano un certo limite, la roccia scivola e si genera un terremoto.
Da tempo i geologi sanno che l’acqua può avere un ruolo importante in questo processo. Quando l’acqua penetra in profondità nelle rocce, esercita una pressione che può facilitare lo scivolamento delle faglie. È un meccanismo noto, per esempio, anche in relazione alle trivellazioni per il gas o all’estrazione di petrolio. Ma quello che ora emerge è che anche l’acqua derivante dallo scioglimento dei ghiacciai può avere lo stesso effetto.


Lo studio sul Monte Bianco
Per trovare le prove di questo collegamento, i ricercatori hanno analizzato attentamente l’attività sismica registrata intorno al massiccio del Monte Bianco, nelle Alpi. In particolare si sono concentrati sulle Grandes Jorasses, una delle cime più imponenti della catena montuosa. Qui, nel 2015, si è verificata una forte ondata di calore che ha accelerato lo scioglimento dei ghiacci. Poco dopo, i sismometri hanno registrato una serie di piccoli terremoti, noti come sciami sismici. Nessuno di questi è stato distruttivo, ma il loro numero crescente è un campanello d’allarme.
Secondo gli autori dello studio, c’è un’evidente correlazione tra le ondate di calore e l’aumento dei terremoti: più la stagione estiva è calda, maggiore è la fusione dei ghiacciai, e più cresce la pressione dell’acqua nel sottosuolo. Con un ritardo di qualche mese o anche di uno-due anni, questa pressione può innescare movimenti sismici. In altre parole, l’acqua che scorre oggi dalle montagne potrebbe contribuire a un terremoto nel prossimo futuro.


Un effetto stagionale che si ripete
I ricercatori hanno notato anche una tendenza stagionale ben precisa: i terremoti aumentano alla fine dell’estate, proprio quando la quantità di acqua proveniente dallo scioglimento dei ghiacci è al suo massimo. Poi, con l’arrivo dell’inverno e la nuova formazione di ghiaccio, la frequenza sismica tende a diminuire. Un pattern che sembra ripetersi ogni anno e che offre una chiara indicazione sul ruolo giocato dal cambiamento climatico.


Cosa può accadere in futuro
La domanda che sorge spontanea è: dobbiamo preoccuparci? Secondo gli esperti, per ora non ci sono motivi di allarme immediato per le città vicine alle Alpi. Le costruzioni moderne sono progettate per resistere a scosse di media intensità. Tuttavia, lo scenario potrebbe essere molto diverso in altre zone del mondo, dove le strutture sono più vulnerabili e dove i ghiacciai si stanno sciogliendo con la stessa rapidità, se non di più.
È il caso, ad esempio, dell’Himalaya, dove si concentra un’enorme quantità di ghiaccio e dove vivono milioni di persone in aree ad alto rischio sismico. Se la stessa dinamica osservata sulle Alpi si verificasse in quelle regioni, le conseguenze potrebbero essere ben più gravi. Ecco perché questo studio apre una nuova frontiera nella ricerca sul clima: capire come i cambiamenti ambientali possano avere effetti a catena sulla geologia del pianeta.


Cambiare abitudini per cambiare il futuro
Il legame tra scioglimento dei ghiacciai e terremoti è un altro tassello che si aggiunge al mosaico delle conseguenze del riscaldamento globale. È un’ulteriore prova di quanto tutto sia connesso nel nostro pianeta: clima, acqua, terra, persone. Ogni scelta che facciamo oggi – sul consumo di energia, sull’uso dell’auto, sulla tutela dell’ambiente – può avere effetti anche dove meno ce lo aspettiamo.
Forse non possiamo fermare del tutto lo scioglimento dei ghiacciai, ma possiamo rallentarlo. Possiamo ridurre le emissioni di gas serra, usare fonti di energia rinnovabili, cambiare stile di vita. È una responsabilità che riguarda tutti, non solo i governi o gli scienziati. Salvare il clima significa anche proteggere la stabilità del suolo sotto i nostri piedi. E forse, proprio come le faglie, siamo anche noi a un punto di rottura: o cambiamo, o rischiamo di far crollare l’equilibrio che sostiene la nostra civiltà.