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Buona Sanità all’Hospice dell’A.S.P.

Buona Sanità all’Hospice dell’A.S.P.

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di Giuseppe Ruggeri

Per aspera ad astra. Come ogni rosa ha le sue spine, ugualmente la gioia della vita ha, come necessario contrappeso, l’oscurità del dolore. Chi ci crede sa che, oltre la soglia, ad attenderci è la serenità che stava annidata nel cuore della sofferenza. Chi ci crede sa pure che, anche nella sofferenza più atroce, il Padre non lascia soli ma invia i suoi angeli per accompagnarci con dolcezza verso la sua Casa.

Succede ovunque. Ed è successo anche dalle nostre parti. Due genitori, dal dolore straziante per la perdita di un figlio hanno tratto spunto e forza per ringraziare i “loro” angeli. Che hanno, come vedremo più avanti, un nome e un cognome. Ma questo poco o nulla, a ben vedere, significa; ciò che conta è il segno che questi angeli hanno lasciato nella storia di una famiglia sventrata da un dolore senza confini. E, soprattutto, del segno d’amore che Dio lascia su ciascuno di noi.

“I sottoscritti” scrivono Carmelo Amoroso e Grazia Pennino “genitori di Salvo Amoroso, dopo varie vicissitudini, il 19 marzo 2021 accompagnavamo nostro figlio presso l’Hospice dell’A.S.P. Messina presso P.O. “Papardo”, dove finalmente Salvo e noi stessi trovavamo il supporto ricercato. In questo Centro siamo stati accolti con grande professionalità e umanità dalla Dott.ssa Santina Paratore e dal Dott. Alessandro Grippa e da tutto lo staff. L’affetto dimostrato a nostro figlio, il sostegno dato a noi familiari distrutti dal dolore, hanno alleviato la sofferenza causata dalla malattia. Sapevamo che nostro figlio presto si sarebbe spento, ma le attenzioni, la dolcezza, la sensibilità rivolta non solo a lui ma anche a noi familiari hanno fatto sé che ci sentissimo come in una grande famiglia, protetti, sostenuti e confortati”.

Sono le parole del pianto, della disperazione, dell’abisso. Ma sono anche le parole del ringraziamento, a quegli angeli, per aver guidato, lungo le misteriose vie di Dio, un’anima che stava abbandonando il suo corpo. Per ritrovare il suo corpo vero, oltre quel pianto, quella disperazione, quell’abisso. Per ritrovare la fonte della vita proprio lungo il percorso di una malattia che stava, apparentemente, per spegnerla per sempre.

I genitori di Salvo Amoroso hanno voluto rendere concreta la loro riconoscenza, donando dieci apparecchi televisivi all’Hospice, da destinare alle stanze di degenza, altri elettrodomestici a uso della cucina e quattro materassi per i caregivers. La cerimonia di consegna si è svolta l’8 maggio scorso, alla presenza dello staff della struttura. Doni speciali riservati a persone speciali, i malati e chi li assiste giorno e notte, senza risparmiarsi.

Ma anche chi scrive, pur non essendo speciale, nel momento in cui ha appreso la notizia, ha ricevuto il suo bravo dono.

Grazie.