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Pensiero e Azione: la rivoluzione degli esoscheletri

Pensiero e Azione: la rivoluzione degli esoscheletri

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di redazione

 

Quando Giuseppe Mazzini chiamò così la sua rivista rivoluzionaria non si immaginava della possibilità che questo potesse realmente esprimere un concetto artificialmente prodotto.

I pazienti con lesioni midollari presentano importanti deficit motori che vanno dall’emiplegia alla tetraplegia. Questi quadri patologici segnano in maniera importante sia la loro vita, soprattutto se giovani, sia quella di tutta la famiglia che ne resta coinvolta.

Ormai da molti anni esistono con modalità sperimentali degli esoscheletri che, sfruttando le ultime novità della robotica, riescono, una volta indossati, a consentire una deambulazione assistita a questo tipo di pazienti.

Questa tecnologia, nata negli USA in ambito militare per permettere ai soldati di svolgere compiti complessi e sollevare pesi al di fuori della portata umana, consente oggi di ottenere un’attenuazione della disabilità motoria in questo tipo di pazienti.

Ma la vera rivoluzione sembra oggi essere data dalla possibilità di impartire comandi motori ad un esoscheletro attraverso il pensiero.

Il gruppo del Prof Alim Louis Benabid dell’università di Grenoble ha portato avanti uno studio, pubblicato su The Lancet il 3 ottobre del 2019 (https://www.thelancet.com/journals/laneur/article/PIIS1474-4422(19)30321-7/fulltext), che ha descritto i sorprendenti risultati ottenuti nel corso di 24 mesi utilizzando un esoscheletro neuroprostetico a quattro arti mediante un sistema di interfaccia cervello-macchina completo. Questo è stato possibile utilizzando segnali elettrocorticografici epidurali (ECoG) attraverso una trasmissione online mediante WiFi continuo che è risultato in grado di decodificare l’attività cerebrale di un paziente di 28 anni, affetto da tetraplegia a seguito di una lesione traumatica del midollo spinale C4-C5 studiato presso il centro di ricerca Clinatec. Su questo sono stati impiantati due registratori epidurali wireless bilaterali, ciascuno con 64 elettrodi, sulle aree sensomotorie del cervello. I segnali elettrocorticografici epidurali (ECoG) vengono elaborati online in tempo reale da un algoritmo di decodifica adattativa per inviare comandi agli effettori (avatar virtuale o esoscheletro) bypassando le vie nervose interrotte direttamente sull’esoscheletro che ne realizza i movimenti.

Durante i 24 mesi dello studio, il paziente ha svolto vari compiti mentali per aumentare progressivamente il numero di gradi di libertà dei vari movimenti dei quattro arti in una sorta di apprendimento continuo.

Questo tipo di tecnologia avrà sicuramente un ulteriore sviluppo con l’avvento del 5G che sarà in grado di trasmettere con latenze minimali la trasmissione dei dati e quindi minimizzare i tempi di trasmissione e di conseguenza da quando parte il pensiero a quando si realizza l’azione.