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7 aprile, Giornata mondiale della Salute 2022

7 aprile, Giornata mondiale della Salute 2022

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di Antonino Arcoraci

 

Voluta dall’OMS per celebrare il World Health Day, la Giornata mondiale della salute, coincisa con il giorno in cui si commemora il 74esimo anniversario dell’avvio dell’attività dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha sottolineato i pericoli dell’inquinamento ambientale. Si è soffermata su “Our Planet, Our Health”,  “Il nostro Pianeta, la nostra Salute” per lanciare il messaggio: curiamo il pianeta, la nostra salute dipende dalla sua… la crisi climatica è una crisi sanitaria.

Ha denunciato che l’intera popolazione mondiale (99%) respira aria sopra i limiti di rischio e ha usato i dati che oltre 6.000 città in 117 paesi hanno fornito in ragione del loro monitoraggio. Ha pubblicizzato gli alti livelli di particolato fine e di biossido di azoto, specie nei grandi centri urbani industrializzati e nei paesi a basso e medio reddito che ne subiscono la maggiore esposizione.

Ha confermato le loro capacità lesive: il particolato atmosferico, soprattutto il PM 2,5, penetra nei polmoni, entra nel flusso sanguigno, causa impatto a livello respiratorio, cardiovascolare e cerebrovascolare e non solo; il biossido di azoto (NO 2), gas velenoso dal colore rosso scuro e dall’odore pungente, con il suo effetto ossidante, contribuisce alla formazione di ozono a bassa quota e provoca, specie nei bambini, irritazione oculare, tosse e problemi alle vie respiratorie. Nel lungo termine genera danno agli organi; sui terreni, procura un eccesso di concimazione e di acidificazione che danneggia la vegetazione.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica le due sostanze “cancerogene” e l’anno scorso, rivedendo le sue linee guida sulla qualità dell’aria, ha espresso la sua seria preoccupazione. Ha chiesto di accelerare la transizione verso sistemi energetici più puliti e sani. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale testualmente ha scritto: I prezzi elevati dei combustibili fossili, la sicurezza energetica e l’urgenza di affrontare le due sfide per la salute dell’inquinamento atmosferico e del cambiamento climatico, sottolineano la pressante necessità di muoversi più velocemente verso un mondo che è molto meno dipendente dai combustibili fossili.

In verità, se ne parla da anni. Molti governi si stanno impegnando sul trovare misure per migliorare la qualità dell’aria, adottare o rivedere, implementare gli standard nazionali secondo le linee guida dell’OMS.  Monitorano la qualità dell’aria e identificano le fonti di inquinamento atmosferico; sostengono la transizione verso l’uso esclusivo di energia pulita domestica per cucinare, riscaldare e illuminare; costruiscono i sistemi di trasporto pubblico sicuri e convenienti e reti adatte ai pedoni e ai ciclisti; implementano standard di efficienza; impongono l’ispezione e la manutenzione obbligatorie per i veicoli; investono in alloggi a basso consumo energetico; migliorano la gestione dei rifiuti industriali e urbani; riducono l’incenerimento dei rifiuti agricoli, gli incendi boschivi e alcune attività agroforestali; includono l’inquinamento atmosferico nei programmi di studio per gli operatori sanitari e forniscono gli strumenti per il coinvolgimento del settore sanitario.

Non è facile. Per Maria Neira – Direttore dell’OMS, Dipartimento per l’ambiente, i cambiamenti climatici e la salute – quello che si fa è ancora poco. Ogni anno si stimano 13 milioni di decessi nel Mondo provocati da cause ambientali evitabili e ogni minuto 13 persone perdono la vita per colpa dell’inquinamento dell’aria.

I programmi vanno a rilento anche in ragione della pandemia Covid che distrae e fortemente, e delle ultime vicende dell’Ucraina che impegna e distoglie.

Il mondo industriale continua con la produzione di cibi e bevande spesso mistificati e non certamente salutari. Aumenta il cancro, aumentano le malattie cardiache e l’OMS ritiene ciò un tragico bilancio dello stato di salute del Pianeta. Considera il cambiamento climatico la più grande minaccia sanitaria per l’umanità. Ritiene essenziale il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi. Ritiene che il valore dei guadagni per la salute derivanti dalla riduzione delle emissioni di carbonio sono approssimativamente il doppio del costo globale di attuazione delle misure di mitigazione del carbonio. Sottolinea che oltre il 90% delle persone respira livelli malsani di inquinamento atmosferico, che i trasporti producono circa il 20% delle emissioni globali di carbonio, che i sistemi per produrre, confezionare e distribuire il cibo generano un terzo delle emissioni di gas, che i sistemi sanitari sono la principale linea di difesa per le popolazioni che si trovano ad affrontare le minacce per la salute, che la gran parte dei paesi, pure riconoscendo la salute come un settore prioritario vulnerabile al cambiamento climatico, investe ancora poco, che la Società sana deve fare affidamento solo su ecosistemi ben funzionanti, che la perdita di biodiversità …ad un ritmo senza precedenti, ha un impatto sulla salute dell’uomo in tutto il mondo:aumenta e sostiene, il rischio di malattie infettive nuove.

 

La salute è un bene prezioso. È un bene fondamentale per la persona e per la collettività. E’ un diritto sancito dall’Articolo 32

della Carta costituzione italiana per tutelare l’individuo e l’interesse della collettività. Lo Stato si assume il compito di realizzare tutte le condizioni affinché ciò avvenga.