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Arriva in libreria “Smetti di fumare con gusto” il manuale che insegna a usare l’alimentazione per smettere di fumare

Arriva in libreria “Smetti di fumare con gusto” il manuale che insegna a usare l’alimentazione per smettere di fumare

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Tante testimonianze, diverse esperienze, un unico racconto per dimostrare che smettere di fumare è possibile e che, per quanto difficile, è un obiettivo raggiungibile grazie al supporto e alla strategia giusti. È questo che racchiude il libro “Smetti di fumare con gusto”, edito da Sperling & Kupfer, scritto da Roberto Boffi e Anna Villarini con la giornalista Lorella Beretta. Un mix di consigli scientifici e pratici, di storie e di ricette gastronomiche per ogni periodo dell’anno elaborate dallo chef Cesare Battisti, per aiutare i fumatori a spegnere per sempre l’ultima sigaretta.
Il libro sarà presentato al pubblico dagli autori il prossimo mercoledì 1° marzo alle ore 18,30 presso la libreria Mondadori di Piazza Duomo e mercoledì 22 marzo alle ore 17 presso la Biblioteca Scientifica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT). Con l’acquisto si contribuisce alla ricerca sul cancro svolta da INT.

“Il nostro Istituto è da sempre in prima linea nella lotta contro il fumo e si è impegnato attivamente per rendere l’ospedale ‘smoke-free’. Non potevamo che essere al fianco di chi porta avanti iniziative di informazione e sensibilizzazione sui danni che il fumo reca alla salute e, tra i nostri medici, il dott. Roberto Boffi è uno dei più attivi in tal senso, sempre pronto a promuovere numerose attività sul territorio rivolte a giovani e adulti” – interviene Marco Votta, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “L’augurio è che questo libro possa rappresentare un valido ed efficace supporto per chi vuole fare una scelta di salute e smettere di fumare”.

“La nicotina crea una vera e propria forma di dipendenza, ma le testimonianze raccolte nel libro dimostrano che oggi è possibile smettere di fumare, anche grazie a strategie che si ispirano a nuovi approcci integrati” – sottolinea Carlo Nicora, Direttore Generale INT. “Il volume rispecchia la mission di INT, che mette il paziente al primo posto e lo supporta lungo tutto il percorso di disassuefazione dal fumo”.

Disintossicarsi dal fumo non è semplice e questo è un pensiero condiviso da tutti coloro che smettono, perché il fumo rappresenta un vero e proprio piacere. Questo meccanismo che si instaura nel fumatore è avvalorato dalle ricerche scientifiche: la nicotina stimola la dopamina, un neurotrasmettitore prodotto a livello cerebrale che ha la capacità, tra le sue molte azioni, di agire sulla mente e sui sensi del piacere. Trovare quindi altre fonti che inducono le medesime sensazioni è un modo intelligente per superare la dipendenza da fumo.

“Non è vero che i fumatori sono più deboli dei non-fumatori, ed è il motivo per cui non emetto giudizi ma cerco di capire le ragioni di un gesto così autodistruttivo” – racconta nel libro Roberto Boffi, Responsabile della Pneumologia e del Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT). “Cerco anche di non lasciare soli coloro che decidono di interrompere questo circolo. Perché non è vero che sia facile. Non basta la volontà, e nemmeno la determinazione: c’è bisogno di un supporto, che sia medico, psicologico o anche farmacologico”.

Le testimonianze raccolte nel libro confermano le diverse le paure e difficoltà che accomunano i fumatori, prima tra tutte l’ansia di ingrassare per compensare con il cibo l’effetto euforizzante scatenato dalla sigaretta.

“Bisogna far sì che l’alimentazione diventi un sostegno per combattere la voglia di fumare” – aggiunge Anna Villarini, biologa e specialista in Scienze dell’Alimentazione, Professore presso il Dipartimento di Medicina dell’Università degli studi di Perugia e coordinatore nazionale del progetto DianaWeb. “Nel libro cito diversi esempi e tra questi, una ricerca condotta in Israele. Gli studiosi hanno evidenziato che con un aumentato introito di omega-3, contenuti innanzitutto nel pesce azzurro, si può, al contrario, rafforzare la determinazione nel perseguire l’obiettivo prefissato. Queste sostanze, infatti, sembrano favorire a livello cerebrale la comunicazione tra quei neuroni presenti nelle aree coinvolte nel piacere e nella sensazione di soddisfazione, che giocano un ruolo essenziale nello stimolare la volontà di smettere di fumare”.

Quando si fuma, la nicotina aumenta il metabolismo basale e diminuisce il senso della fame, mentre quando si smette si consuma dal 3 al 5 per cento in meno di calorie per cui, almeno in un primo momento, mangiare come prima o anche un po’ di più può portare a un aumento di peso. Tuttavia, sul lungo periodo si registra un’inversione di tendenza e non fumare più porta ad affinare le proprie abitudini alimentari in termini sia quantitativi sia qualitativi, con un conseguente calo dell’indice di massa corporea del 2,5%, come ha messo in evidenza una ricerca delle Università di Bologna e di Saint Andrews, in Scozia.
“Un aumento di peso iniziale è il segno che il corpo si sta riappropriando delle funzioni fisiologiche alterate dal tabacco, ma diversi studi confermano che gli ex fumatori hanno una tendenza minore a ingrassare rispetto ai fumatori, anche per un fattore psicologico: chi smette di fumare finisce per prestare maggiore attenzione all’alimentazione, all’aspetto fisico e in generale alla propria salute” – aggiunge Boffi.

Secondo quanto riportato nell’ultima edizione de “I numeri del cancro in Italia”[1], nel 2021 il 24% dei 18-69enni fuma e, di questi, 1 su 4 consuma più di un pacchetto di sigarette al giorno. Negli ultimi anni la percentuale di fumatori si è ridotta, lentamente ma significativamente: tra il 2008 e il 2021 la quota di fumatori è calata del 6%. Inoltre, la prevalenza di fumo fra gli uomini è sempre maggiore di circa 10 punti percentuali, ma va posta più attenzione alle donne che hanno meno propensione a smettere.