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Casa Dolce Casa

Casa Dolce Casa

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Scriveva Robert Louis Stevenson:
La tua casa non dovrà dominare una gran vista; dovrà essere incassata nel verde, sebbene sul pendio del terreno, o magari in cima a un rialzo per agio di deflusso. Avrà da essere comunque volta verso oriente per non perdere il sorgere del sole; il tramonto viene tanto più tardi che potrai sempre fare quattro passi per andarlo a vedere dall’altra parte.

Andrea Cafarella ha ricondotto sulla rivista on live l’Indiscreto una interessante dissertazione sulla casa nell’accezione più ampia del termine, nella quale indica che “ogni luogo ha i suoi libri di riferimento” ma che “esiste tuttavia un unico posto al mondo, per me, nel quale ogni libro letto può rivestirsi di un’importanza peculiare. Si tratta di un preciso angolo del terrazzino di casa, alle Eolie”. Dove i “i terrazzi sono tradizionalmente recintati da una sorta di panchina – i cosiddetti bisola. Le colonne che si ergono agli angoli di questa “recinzione”, incorniciano le sedute, che possono essere maiolicate, utilissime quando si è in tanti, e di straordinaria comodità per chiunque vi si sia sdraiato almeno una volta nella vita. Inoltre, la cosa che rende davvero speciale proprio quell’angolo del mio terrazzino (nel quale ho passato talmente tante ore da lasciare un alone dove solitamente poggio la testa) è la sua posizione strategica: si trova infatti proprio davanti al curvone che sovrasta il molo, probabilmente uno dei punti più frequentati del paesino”.

Per chi volesse leggere l’intero articolo suggeriamo di collegarsi al link “https://www.indiscreto.org/che-cosa-significa-abitare/