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Francesco Faro come Castaway: l’oculista messinese è vivo, ritrovato tra i boschi nebroidei

Francesco Faro come Castaway: l’oculista messinese è vivo, ritrovato tra i boschi nebroidei

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E’ stato trovato mercoledì mattina, vivo e in buone condizioni, il collega oculista messinese Francesco Faro, 74 anni, disperso nei boschi tra Caronia e Capizzi. Ad avvistarlo nei boschi di contrada Losera, gli uomini della forestale di Caronia che unitamente ai carabinieri lo hanno subito soccorso e trasportato all’ospedale di Sant’Agata Militello dove gli sono state riscontrate solo alcune escoriazioni.

Il medico durante i quasi cinque giorni trascorsi da venerdì pomeriggio, quando si era perso durante la ricerca di funghi, sarebbe riuscito a bere a sufficienza ma non a mangiare. Avrebbe dormito in ripari di fortuna di quella natura incontaminata ed evitato così, con grande forza e tenacia, le conseguenze del freddo notturno (per le notevoli escursioni termiche, che non era preparato ad affrontare) e dell’ambiente boschivo della zona nebroidea, assia buia e con diversi dirupi: una tragica permanenza solitaria che si è trasformata in una lotta alla sopravvivenza; in una zona in cui non è per niente difficile perdersi dato che si tratta di un’area vergine quindi facilmente si può non ritrovare più il percorso da seguire. Immensa e incontenibile la gioia di familiari e amici del professionista messinese, che ha affrontato giorni difficili, afflitto da enorme stanchezza e debolezza, ma è stato ripagato dall’affetto dei suoi cari in questa giornata memorabile.

Un ringraziamento ai soccorritori è arrivato dalla famiglia di Faro, attraverso una nota di Nicola Giacobbe, avvocato della famiglia: “Ho avuto incarico di esternare il sentito ringraziamento per l’eccezionale impegno profuso da tutti coloro che sono intervenuti in questi lunghi giorni di ricerche affannose e difficoltose del loro familiare, che fortunatamente si sono risolte in maniera positiva, nonostante il trascorrere del tempo e le difficoltà dovute alla conformazione dei luoghi. Rivolgo quindi un sentito grazie al prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi e al vice prefetto Natalia Ruggeri e a tutti coloro, tra corpi professionali, volontari e amici, che noncuranti della fatica si sono impegnati giorno e notte nelle ricerche”.

Confidiamo di poter sentire presto il medico per farci raccontare i dettagli di questa vicenda dal lieto fine.