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Il 23 luglio, terza edizione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

Il 23 luglio, terza edizione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani

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di Nino Arcoraci

Domenica 23 luglio, in tutto il mondo, viene celebrata la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani.
L’ha voluta Papa Francesco nel 2021 ed è arrivata alla terza edizione. Si ripete ogni anno, la quarta domenica di luglio, per onorare i nonni e gli anziani in prossimità della memoria liturgica (26 luglio) dei Santi Gioacchino e Anna, genitori della Vergine Maria, nonni di Gesù.
Nella presentazione della Giornata di quest’anno, il Papa ha scritto: “i nostri nonni, i nostri anziani custodiscono le nostre radici e le tramandano alle nuove generazioni”;. “Consegnano al presente un passato necessario per costruire il futuro”….“di generazione in generazione”. Lo ha fatto per sensibilizzare tutti – giovani e meno giovani – “per favorire l’incontro tra le generazioni, per non permettere che i nonni, gli anziani, siano scartati”.
Nel nostro mondo, in quello detto “più evoluto”, si va perdendo il concetto di “famiglia” nel significato più antico della parola. I figli – ancor più i nipoti – a mano a mano che diventano grandi, presi dagli interessi che la vita offre, lentamente si allontanano dalla casa, dagli anziani, nonni compresi. Vanno perdendo – alcuni hanno perso – il senso dell’importanza della ricchezza dell’età matura; non la capiscono, non la sanno valorizzare, tanto meno, tutelare. Non conoscono il concetto “i vecchi con la loro sapienza, i giovani con la loro forza”; non hanno più il “dialogo generazionale” per costruire nell’interesse di tutti, per mantenere e garantire un futuro più “umano”.
Papa Francesco ne è pienamente cosciente e intuisce che quanto sta accadendo porta a un cambiamento epocale: lascia ancora forti i sentimenti affettivi, allontana la vicinanza fisica. Sa che lentamente si sta insidiando la “cultura dello scarto e dell’indifferenza verso chi non è più “funzionale” nel pianeta”. E vuole dare un messaggio forte: oggi, in S Pietro, durante la messa, impartirà ai nonni, agli anziani, a tutti i fedeli motivati da “spirito di penitenza e carità”, un’indulgenza plenaria. Lo farà per le persone che partecipano, per quelle che vanno a visitare le persone anziane, per le persone sole, per i disabili. Sottolineerà alle due generazioni – la vecchia e la nuova – il bisogno dell’una e dell’altra; la necessità di affetto reciproco, di sostegno anche fisico, di sicurezza, di progetti di esistenza, anche se saranno vissuti in maniera diversa.
“Di generazione in generazione la sua misericordia” è infatti, il tema scelto per questa terza edizione”. Lo ha anticipato nell’introduzione alla Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà quest’anno a Lisbona. Ha esortato i giovani a non lasciare soli gli anziani, i relegati ai margini della vita, perché “gli anziani sono come le radici dell’albero, i giovani come i fiori e i frutti”. “Dio desidera che i giovani rallegrino i cuori degli anziani, attingano sapienza dai loro vissuti”.
Sostenuto dai dati della O.M.S. che anticipano che nel 2050, nel mondo, ci saranno due miliardi di ultrasessantenni, ha lanciato il suo messaggio: non solo i giovani, non solo gli adulti, “le nostre città devono essere inclusive ed accoglienti per la vita degli anziani, per tutte le fragilità nelle loro diverse espressioni”. “L’uomo che invecchia non si avvicina alla fine, ma al mistero dell’eternità”. Per comprenderlo, “ha bisogno di avvicinarsi a Dio e vivere in relazione con Lui”.
Prendersi cura del fisico e della spiritualità degli anziani è “compito di carità”. Quale che sia il loro credo, gli anziani, meritano “di sognare”, di non essere lasciati soli, di essere abbracciati.
Lo appoggia la Pontificia Accademia per la Vita con queste parole: “Raggiungere la vecchiaia è un dono di Dio e un’enorme risorsa; un traguardo che va salvaguardato, anche quando l’anziano diventa grande anziano, quando le malattie diventano invadenti e c’è la necessità di avere un’assistenza integrata di alta qualità”. “
La preghiera per la III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, in una delle sue strofe, recita testualmente: “Aiutami a trasmettere la tenerezza e l’Amore di Dio ai nipoti e ai giovani affinché, oltre a pregare per loro, possiamo pregare con loro”.