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Il cd. tempo-tuta per il personale sanitario va retribuito

Il cd. tempo-tuta per il personale sanitario va retribuito

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Il c.d. tempo tuta altro non è che il tempo occorrente all’operatore sanitario per indossare la tuta prima di svolgere la propria attività lavorativa e dismetterla a fine turno secondo disposizioni eterodirette.

Tale operazione viene svolta da tutto il personale sanitario che, secondo le direttive dirigenziali, deve necessariamente per ragioni di sicurezza ed igiene ambientale, nonché per l’incolumità del personale, indossare una particolare divisa

Una nota del segretario regionale E.S.T. Sicilia Dott. Filippo Mangiapane evidenzia che l’operazione di vestizione e svestizione interessa, oltre che il personale sanitario ospedaliero, anche i medici del 118 che, per poter operare, sono obbligati ad indossare uno specifico abbigliamento da lavoro, che funge sia da divisa che da dispositivo di protezione individuale per l’alta visibilità.

Anche se vengono definiti indumenti, continua la nota, quelli destinati a comporre la divisa del 118 sono da considerarsi veri e propri dispositivi di protezione individuale di 2°categoria in quanto, se da un lato vengono utilizzati proprio per identificare gli operatori di soccorso, dall’altro servono a garantirne l’incolumità durante il lavoro.

Entrando nel dettaglio delle normative specifiche, l’abbigliamento degli operatori del 118 deve soprattutto rispettare tutte le caratteristiche richieste dagli indumenti per l’alta visibilità sul lavoro, tanto è vero che indispensabile, come per tutti i DPI, è la marcatura CE con tanto di indicazione delle normative di riferimento per la conformità.

La funzione principale della divisa è proprio quella di segnalare visivamente la presenza dell’utilizzatore sia di giorno, ma anche di notte od in condizioni di luce ridotta, ed anche le calzature devono rispondere a precise norme anti-infortunistiche, a salvaguardia degli operatori.

Indossare le tute e/o divise comporta una forzatura dell’orario di lavoro sia in entrata che in uscita rispettivamente di circa 15 minuti, tempi che secondo le direttive europee vanno considerati nell’orario di lavoro effettivo e come tali da retribuire e che, malgrado trattasi di pochi minuti, vanno moltiplicati per tutti i giorni dell’anno.

L’ultimo arresto giurisprudenziale ribadisce che trattasi di“ operazione preparatoria della prestazione di lavoro e ad essa strumentale”, con la conseguenza che “è da computarsi nell’orario di lavoro giornaliero, con corrispondente diritto alla retribuzione, il tempo di vestizione e svestizione della divisa, trattandosi di obbligo imposto da superiori esigenze di sicurezza e igiene ambientale, nonché di incolumità dello stesso personale addetto al servizio”.

Il Segretario Regionale E.S.T. Sicilia

Dott. Filippo Mangiapane