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Intelligenza virale e Intelligenza umana a confronto

Intelligenza virale e Intelligenza umana a confronto

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di Marinella Ruggeri

Durante l’estate viene praticato uno sport da spiaggia, il beach-volley. Qualche giorno fà mi sono concessa la possibilità di vedere una partita. Questa immagine, nei miei neuroni ormai intossicati dal COVID, mi ha richiamato, un’altra partita che si sta giocando a livello mondiale tra il virus e le sue varianti e, l’uomo e i suoi vaccini. 

In certi momenti, sembra che ad averla vinta è il virus, perché l’uomo indebolito e manipolato dalle fake, diventa più vulnerabile, specie se si rivolge ad un allenatore come il prof GOOGLE che gli somministra consigli e manovre da effettuare , a dir poco, da folli… vaccinarsi fa generare le mutazioni del virus….!!!La Fnomceo ha cercato di smentire tali fake. Proprio nel mese di luglio, appena trascorso, un articolo pubblicato su New England Journal of Medicine ha ricordato che le varianti capaci di eludere la risposta immunitaria sono emerse prima che i vaccini fossero distribuiti. In particolare la variante alfa compare in Inghilterra nel mese di settembre 2020, le varianti beta e gamma , compaiono, rispettivamente, in Sud Africa e nel Brasile nel mese di dicembre 2020; la variante delta , dilaga nella primavera 2021 in India, su una popolazione che in quel momento , risultava  vaccinata a meno del 3% .Quindi, se ci convinciamo che i vaccini anti COVID-19 non proteggono e anzi inducono le varianti, allora è inutile vaccinarsi e quindi bisogna far vincere il nemico “a tavolino”. C’è poi la teoria, secondo la quale, le mascherine non proteggono dalle varianti, perché magari queste sono capaci di penetrare anche i filtri (???)…allora, con questo caldo, meglio non usare neanche le mascherine… insomma a questo punto , stiamo fermi, in attesa di essere infettati e non se ne parla più. 

In altri momenti, la scienza interviene prepotente, e si cambia allenatore, il quale, usando l’intelligenza umana, ricorda che gli studi effettuati e tuttora in corso, stanno dimostrando che i soggetti vaccinati, hanno un rischio notevolmente inferiore di infettarsi, anche in presenza delle varianti. I soggetti  vaccinati che si infettano, presentano una lieve sintomatologia, che li tiene lontani dalle terapie intensive. Le mascherine, tuttora, in corso di validità, si dimostrano efficaci nel proteggere dalle varianti, e che quindi, il vaccino per eccellenza è la combinazione tra i vaccini e il comportamento umano, che se continua, a seguire le giuste regole del gioco, riesce, persino a non infettarsi, e quindi a ribaltare le sorti della partita.

Ricordiamoci, inoltre, che il virus, ha la capacità di farci arrivare ai “tempi supplementari” facendoli durare a lungo: chi si infetta e si ammala di COVID, ha un alta percentuale, di andare incontro al LONG COVID con tutte le disabilità che ne conseguono, specie di natura neurologica e psicologica. 

Allora dobbiamo scegliere di chi fidarci, quale allenatore seguire. In genere, si guarda il curriculum per fare una selezione delle persone. Non ci resta che scegliere tra il curriculum del prof Google e quello di tanti scienziati, che ci muoiono nei laboratori, a cercare, di scoprire come risolvere, e che da sempre, forniscono soluzioni, più o meno discutibili, ma ottenute al costo di tanti studi e sacrifici. 

La partita, è ancora, tutta da guardare, e io spero, che anche questa volta, l’uomo, possa cavarsela!!!