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La riabilitazione equestre per i disturbi del comportamento alimentare: uno studio pilota

La riabilitazione equestre per i disturbi del comportamento alimentare: uno studio pilota

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Barbara Collacchi, Nadia Francia, Marta Borgi e Francesca Cirulli Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale, ISS

Gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) rappresentano un approccio innovativo di supporto alla riabilitazione psichiatrica e ai disturbi del neurosviluppo, potendo potenzialmente incidere su molteplici domini funzionali, che vanno dall’espressione delle emozioni alle abilità motorie. Coniugando gli effetti benefici della relazione emozionale instaurata con il cavallo con la stimolazione motoria ritmica, nell’ambito del Progetto pilota Horses&Butterflies, è stato sviluppato un protocollo di riabilitazione equestre, basato sul volteggio equestre, per contrastare l’anoressia nervosa, uno tra i più frequenti disturbi del comportamento alimentare dell’età adolescenziale. Parole chiave: riabilitazione psichiatrica, volteggio equestre, anoressia nervosa

Gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) sono un insieme di approcci metodologici che si basano sui potenziali effetti benefici dell’interazione uomo-animale e che prevedono il coinvolgimento di animali domestici. Come riportato nelle “Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA)”, gli IAA si distinguono in Attività Assistita con gli Animali (AAA), Educazione Assistita con gli Animali (EAA) e Terapia Assistita con gli Animali (TAA), a seconda che nell’interazione con l’animale prevalga la componente ludico-ricreativa, didattico-educativa oppure terapeutica e riabilitativa, rispettivamente (1). Nonostante il grande numero di programmi di IAA esistenti sul territorio nazionale, che vedono l’introduzione di diverse specie animali, soprattutto cani e cavalli, in ambito terapeutico ed educativo, la maggior parte di tali programmi manca di una struttura metodologica solida e si basa su valutazioni dei risultati di tipo descrittivo, piuttosto che fondate su ipotesi, obiettivi e valutazioni quantitative. La maggior parte degli studi manca, ad esempio, di una descrizione standardizzata e quantitativa dell’interazione uomo-animale e, in molti casi, sono presenti variabili confondenti, quali condizioni patologiche presenti o pregresse, diverso grado di conoscenza o relazione con l’animale, presenza o meno di supporto sociale: tutti fattori, questi, che rendono difficile valutare obiettivamente gli esiti di salute di tali interventi (2, 3). Negli ultimi anni il gruppo di ricerca IAA del Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha partecipato alla realizzazione di progetti che hanno avuto l’obiettivo di valutare gli effetti benefici dell’interazione con il cane nell’anziano istituzionalizzato (4), nei minori vittime di abuso o bullismo e nei bambini della scuola primaria (5). Inoltre, sono stati sviluppati protocolli di riabilitazione equestre per la presa in carico di bambini con disturbo dello spettro autistico (6), di pazienti schizofrenici all’esordio (7) e di pazienti con disturbi neuromotori (malattia di Parkinson) (8). Gli studi condotti nell’ambito di tali progetti hanno dimostrato come la relazione uomo-animale possa rappresentare un interessante approccio innovativo di supporto alla riabilitazione psichiatrica per la loro potenzialità di influenzare molteplici domini funzionali, che vanno dall’espressione delle emozioni alle abilità motorie. La capacità dei cani di sviluppare un complesso sistema comunicativo non verbale con gli esseri umani è alla base della loro capacità di agire sul sistema emozionale umano (9-11). La relazione con il cane può infatti essere di valido aiuto in patologie che hanno come ambito la salute mentale al fine di ridurre sintomi di ansia, depressione o solitudine. Invece, gli elementi più caratterizzanti della riabilitazione equestre – ad esempio, la sollecitazione motoria ritmica – fanno del cavallo un importante ausilio in pazienti con disturbi motori o posturali, ma anche in patologie psichiatriche complesse, quali la schizofrenia, con effetti benefici su funzioni adattive ed esecutive (11). Recentemente, nell’ambito del Progetto pilota Horses&Butterflies, coniugando gli effetti benefici della relazione emozionale instaurata con il cavallo con la stimolazione motoria ritmica, è stato sviluppato un protocollo per l’applicazione del volteggio equestre in giovani adulte con disturbi del comportamento alimentare (DCA), nello specifico anoressia nervosa. Il Progetto pilota Horses&Butterflies Horses&Butterfl ies è un’azione pilota che si colloca nell’ambito del più ampio Progetto europeo Sphere (vedi box), realizzata in collaborazione con il Centro per i Disturbi Alimentari (CDA) di Umbertide (PG), su iniziativa del Comitato Regionale Federazione Italiana Sport Equestri (FISE) Umbria. Tale azione pilota ha avuto come scopo la promozione del volteggio equestre come disciplina sportiva di supporto ai percorsi terapeutici e di riabilitazione psicosociale relativi ai disturbi del comportamento alimentare (www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-zmenu/d/disturbi-dell-alimentazione), con particolare riferimento all’anoressia nervosa (www.issalute.it/ index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/a/anoressianervosa). L’anoressia nervosa è tra i più frequenti disturbi del comportamento alimentare dell’età adolescenziale, che si confi gura come una patologia mentale grave, caratterizzata da comportamenti estremi nei confronti del cibo e da un ossessivo ed eccessivo controllo del peso (www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5. jsp?id=63&area=Disturbi_psichici). In media, il disturbo compare per la prima volta intorno ai 16-17 anni; colpisce più frequentemente le giovani donne, sebbene recentemente stia diventando comune anche tra gli uomini. Tra gli altri sintomi associati a tale disturbo sono stati descritti una bassa autostima, rigidità di pensiero e comportamento associato al perfezionismo, difficoltà a riconoscere e a comunicare le proprie emozioni (con inevitabili ripercussioni sui rapporti interpersonali), riduzione delle capacità cognitive riguardanti l’attenzione, la concentrazione e la memoria, nonché un desiderio patologico di essere magri, che spinge all’autoinduzione del vomito e alla pratica eccessiva dell’esercizio fi sico (13). La natura dell’insorgenza dell’anoressia nervosa è complessa e la causa sembra essere il risultato di più fattori (genetici, biologici, psicologici, ambientali), con un peso preponderante, tra gli adolescenti, associato a fattori socio-culturali, poiché la magrezza viene considerata un valore socialmente importante e desiderabile. Il razionale dell’intervento con il cavallo, sviluppato nell’ambito del Progetto Horses&Butterfl ies, si è basato sulla potenzialità dell’esercizio di volteggio equestre di facilitare il lavoro terapeutico-riabilitativo di riappropriazione della propria immagine corporea, che in questa patologia viene percepita in maniera distorta e fortemente alterata. La disciplina del volteggio equestre è una ginnastica artistica eseguita a ritmo di

musica sul cavallo in movimento, che viene guidato in circolo da un coadiutore specializzato. Tale disciplina unisce la ginnastica artistica e l’equitazione con l’abilità di entrare in sintonia con il cavallo, potenziando capacità tanto fi siche (coordinazione, equilibrio, agilità e ritmo) che psichiche (concentrazione, memoria, attenzione, coraggio, creatività ed espressività). Il corpo si muove sul cavallo eseguendo delle fi gure in un determinato tempo e spazio mediante sequenze di esercizi ginnici eseguite al ritmo di musica, coordinando i movimenti del proprio corpo con quelli del cavallo (Figura). Nell’ambito del Progetto Horses&Butterfl ies, una volta acquisita fi ducia e consapevolezza delle proprie capacità di movimento sul cavallo, sono stati proposti anche esercizi di coppia, in modo da facilitare l’interazione e la relazione sociale nell’ambito della coppia stessa e con le altre coppie del gruppo. L’elaborazione di un razionale appositamente pensato per la patologia di riferimento (in questo caso, l’anoressia nervosa) e la strutturazione di una metodologia riproducibile, rappresentano gli elementi di novità del Progetto pilota Horses&Butterfl ies e in discontinuità rispetto a esperienze precedenti di riabilitazione equestre, basate su un approccio più propriamente ludico- ricreativo. Il Progetto Horses&Butterfl ies ha coinvolto sette ragazze con diagnosi di anoressia nervosa (quattro per il gruppo di controllo e tre per il gruppo che ha praticato il volteggio equestre), arruolate presso il Centro DCA di Umbertide (PG) da Laura Dalla Ragione. Durante i tre mesi del Progetto le ragazze hanno svolto dieci sedute di lavoro presso il Centro Ippico San Biagio (PG), sotto la supervisione di Antonella Piccotti e di Stefania Cerino. Ogni sedut a era composta di quattro fasi: approccio al cavallo e pulizia dell’animale (grooming), sensibilizzazione corporea (esercizi di respirazione, orientamento e conduzione a mano del cavallo), lavoro a cavallo e pulizia fi nale del cavallo. La cura del cavallo, oltre a raff orzare il legame con l’animale, ha avuto il ruolo di ridurre l’attenzione ossessiva al proprio corpo, focalizzandola sulla cura di un altro essere vivente. Valutazioni cliniche e test psicologici sono stati somministrati all’inizio e alla fi ne del Progetto (EDI3, SCL90, STAI, SF36, IPAQ) e le ragazze sono state costantemente valutate e analizzate da un’équipe di esperti, garantendo così una visione multidisciplinare dell’intera indagine. Tra i risultati ottenuti si è osservato un aumento della massa grassa e una riduzione del peso della massa magra, nonché una migliore gestione dell’ansia e un aumento della socievolezza delle pazienti. Tali risultati, sia pur preliminari, indicano come la pratica del volteggio equestre possa essere utilizzata efficacemente nel caso di disturbi del comportamento alimentare a complemento di una presa in carico globale della persona. La riacquisizione della consapevolezza del proprio corpo, elemento essenziale per l’inserimento nella vita di tutti i giorni e nella società, è l’aspetto preminente su cui la riabilitazione equestre può giocare un ruolo importante sfruttando la fisicità dell’animale e il forte coinvolgimento emotivo che esso evoca. In tutti gli IAA è importante anche ricordare che l’efficacia di questi interventi innovativi dipende fortemente dalla qualità della relazione che l’utente stabilisce con l’animale e, quindi, dalle condizioni di benessere dell’animale stesso. Il gruppo di ricerca IAA dell’ISS, con l’aiuto di alcuni esperti del settore, ha recentemente elaborato protocolli volti a migliorare l’efficacia terapeutica di tali interventi attraverso una più consapevole gestione degli animali coinvolti (14).

Ringraziamenti

Il progetto Horses&Butterflies è stato realizzato con il contributo del Comitato Regionale FISE – Umbria. Si ringraziano per la collaborazione: Stefania Cerino (Psichiatra, Responsabile di Progetto TAA, Referente di Progetto TAA, Coadiutore del Cavallo, Tecnico di Riabilitazione Equestre e Tecnico di Volteggio di I livello FISE); Antonella Piccotti (Docente Corso di Laurea in Scienze Motorie, Università di Perugia, Responsabile di Progetto EAA, Referente di intervento EAA, Coadiutore del Cavallo, Tecnico FISE di Riabilitazione Equestre, Tecnico FISE di Volteggio di III livello); Laura Dalla Ragione (Responsabile del Centro Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso, USL Umbria1, Umbertide, PG); Giada Biccheri e Massimo Ettorre (Operatori, Centro DCA Umbertide); Susanna Renga (Psicologa, Università di Perugia); Santo Rullo (European Culture and Sport Organization, ECOS). Si ringraziano, inoltre, Irene Pistella e Antonio Maione (Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale dell’ISS) per il supporto tecnico. Dichiarazione sui conflitti di interesse Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale conflitto di interesse o alcuna relazione di natura finanziaria o personale con persone o con organizzazioni, che possano influenzare in modo inappropriato lo svolgimento e i risultati di questo lavoro.

Riferimenti bibliografici

1. Ministero della Salute. Linee guida nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA). 2015 http:// www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_5_1. jsp?lingua=italiano&id=276

2. Cirulli F, Borgi M, Berry A, et al. Animal-AssistedInterventions as innovative tools for mental health. Ann Ist Super Sanità 2011;47(4):341-8.

3. Borgi M, Berry A, Cerino S, et al. Linee guida nazionali sugli Interventi Assistiti con gli Animali: Il ruolo dell’Istituto Superiore di Sanità. Not Ist Super Sanità 2016;29(4):3-7.

4. Berry A, Borgi M, Terranova L, et al. Developing effective Animal-Assisted Intervention (AAI) programs involving visiting dogs for institutionalized geriatric patients: a pilot study. Psychogeriatrics 2012;12(3):143-50.

5. Correale C, Crescimbene L, Borgi, et al. Development of a Dog-Assisted Activity program in an elementary classroom. Vet Sci 2017;4(4):62.

6. Borgi M, Loliva D, Cerino S, et al. Effectiveness of a standardized Equine-Assisted Therapy program for children with Autism Spectrum Disorder. J Autism Dev Disord 2016;46(1):1-9.

7. Cerino S, Cirulli F, Chairotti F, et al. Non conventional psychiatric rehabilitation in schizophrenia using therapeutic riding: the FISE multicentre Pindar project. Ann Ist Super Sanità 2011;47(4):409-14.

8. Peppe A, Costa A, Cerino S, et al. Targeting gait and life quality in persons with Parkinson’s disease: potential benefits of Equine-Assisted Interventions. Parkinsonism Relat Disord 2018;47:94-5.

9. Berry A, Borgi M, Francia N, et al. Use of assistance and therapy dogs for children with autism spectrum disorders: a critical review of the current evidence. J Altern Complement Med 2013;19(2):73-80.

10. Borgi M, Collacchi B, Giuliani A, et al. Dog visiting programs for managing depressive symptoms in older adults: a meta-analysis. Gerontologist 2020;60(1):e66- e75.

11. Cirulli F, Borgi M. Che cos’è la pet therapy. Roma: Carocci Editore; 2018. 127 p.

12. Cerino S, Borgi M, Collacchi B, et al. Il ruolo dello sport e dell’esercizio fisico strutturato nella riabilitazione psichiatrica. In: Fiorillo A, De Giorgi S, Brugnoli R (Ed.). La psichiatria sociale in Italia: evidenze ed esperienze. Pisa: Pacini Editore Srl; 2020.

13. De Virgilio G, Coclite D, Napoletano A, Barbina D, Dalla Ragione L, Spera G, Di Fiandra T (Ed.). Conferenza di consenso. Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) negli adolescenti e giovani adulti. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2013 (Rapporti ISTISAN 13/6).

14. Francia N, Borgi M, Collacchi B, Cirulli F (Ed.). Metodologie per la valutazione dell’idoneità e del benessere animale negli Interventi Assistiti con gli Animali. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2019 (Rapporti ISTISAN 19/4).