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Natale 2023    

Natale 2023    

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di Antonino Arcoraci                                                                         

        Gloria a Dio nell’alto dei cieli!

        Pace, in terra, agli uomini di buona volontà.

        Oggi, su questa terra, la maggior parte degli uomini di buona volontà desidera la pace. Guerre non capite da tutti, imperversano minacciose, seminano morte, procurano sofferenza umana, creano disagi, minano la pace….

        “Pace”, che tra i beni e i valori umani, occupa il primo posto. Che per credenti e non credenti è un valore assoluto; che è stata dettata da Dio – messaggeri gli angeli nella Notte Santa – e predicata da Gesù fino e dopo la morte. Pace la parola con cui Gesù Risorto salutò i suoi discepoli apparendo nel Cenacolo (Luca 24. 36). Pace la parola che Gesù consegnò ai suoi discepoli: Vi lascio la pace, vi dò la mia pace (Giovanni 14, 27)….: Quando entrerete in una casa a predicare, dite prima di tutto Pace a questa casa (Luca 10, 5).

        Cristo chiamò Beati coloro che sono stati operatori di pace, costruttori di pace!

        Il Natale nasce come testimonianza di pace, perpetua questo valore, lo festeggia.

        Gesù nasce povero per donare a tutti la “Pace”. Una pace che è amore e nello stesso tempo, anelito di giustizia sociale; un messaggio che si trasmette da oltre 2000 anni e sottintende moralità fatta di comprensione, solidarietà verso i bisognosi, i malati, i vecchi, i poveri soggiogati dalla miseria, i senza lavoro, i senza famiglia, i senza patria; gli oppressi dalla tirannide, dal sopruso, dalla prevaricazione….dalla cultura della materialità.

        Salvatore Quasimodo, nel ’52, guardando il presepe – rappresentazione della nascita di Gesù e simbolo del Natale – ha trovato un esso la pace, “un grande senso di pace”. Ogni cosa era al suo posto, ogni cosa è in pace. E, nei suoi versi, contrappone questa pace che è Pace nel cuore di Cristo in eterno, alla non pace nel cuore dell’uomo. Arriva alla conclusioneche, Anche con Cristo e sono venti secoli, il fratello si scaglia sul fratello…Per Anna M. Crisafulli Sartori, il Natale è tempo di attesa e di speranza, momento di riflessione sulla limitatezza dell’uomo e sulla necessità di perfezionamento cui ciascuno di noi deve tendere: Bisogna imparare ad attendere, ad avere la stessa pazienza che ha Dio nell’attendere che il peccatore si ravveda, ….Attendere vigilante per coglierei passaggi di Dio nella nostra vita. Attendere e alimentare la speranza in un mondo migliore….in cui regni la pace….in cui è possibile contemplare il Natale con gli occhi della gioia e dell’amore. Una lirica delle Clarisse chiude con queste parole….Tu ci sei, sei con noi ogni giorno, ed ogni giorno è Natale.

        Se noi crediamo in questo, se lo professiamo giorno dopo giorno, possiamo certamente dire che ogni giorno è Natale.

        Saverio Di Bella, in un bigliettino di auguri inviatomi qualche anno fa, mi ha scritto: la pace è una conquista di cui ciascuno di noi si deve appropriare. Pace con sé stessi, con i propri familiari, con i vicini, con gli uomini tutti. Se tutti capiremo ciò e agiremo coerentemente per raggiungere questo obiettivo, l’umanità intera farà un salto di qualità nei rapporti tra i singoli individui e i popoli.

        Questo suo augurio lo faccio mio e, in questo Natale, lo rivolgo a tutti gli amici, a tutte le persone, quale che sia il colore o l’etnia; quale che sia la religione praticata. Siamo tutti figli di Dio.