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Nefrologia, personalizzazione e multidisciplinarietà nel paziente in area critica

Nefrologia, personalizzazione e multidisciplinarietà nel paziente in area critica

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Personalizzazione delle cure, sempre più “a misura” del paziente con insufficienza renale acuta (AKI) e approccio multidisciplinare sono i punti fermi al centro della riflessione e del confronto a più voci, in occasione del convegno patrocinato dalla SIN (Società Italiana Nefrologia) che ha riunito all’Hotel Royal di Messina centinaia di specialisti nefrologi e di altre branche della medicina. L’appuntamento, accreditato ai fini ECM, dal titolo “Acute Kidney Injury e Sepsi: nuovi orizzonti e strategie terapeutiche nel paziente in area critica” è stato organizzato e presieduto da Paolo Monardo, direttore dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliera “Papardo” di Messina.
“L’insufficienza renale acuta rappresenta una delle condizioni che incrementa la mortalità dei pazienti in area critica – ha sottolineato Monardo – specie se associata a sepsi o a patologie multiorgano. Nonostante i numerosi progressi in campo diagnostico e terapeutico e le numerose evidenze scientifiche disponibili, molti sono ancora i punti da definire e discutere, come il corretto timing di inizio della terapia extracorporea, quale fra le diverse tecniche disponibili e quale filtro utilizzare, cercando di personalizzare il più possibile la terapia dialitica e le altre terapie associate. A tale scopo non si può prescindere da un attività in team e da un approccio sempre più multidisciplinare
– ha proseguito Monardo -, pur nel rispetto delle competenze e conoscenze afferenti ad ogni disciplina, ma la presenza di uno stato settico peggiora notevolmente la prognosi dell’AKI e rende indispensabile la collaborazione tra nefrologo, infettivologo, rianimatore, intensivista e cardiochirurgo pur nel rispetto delle conoscenze e prerogative delle singole discipline”. La giornata di approfondimento ha visto la presenza di specialisti provenienti da altre realtà territoriali, e con notevole “know-out” sull’argomento.
Così l’assise ha coinvolto numerosi specialisti chiamati ad affrontare diversi e specifici argomenti in un’intensa giornata di approfondimento. Del comitato scientifico hanno fatto parte: Maurizio Bucca, Susanna Campo, Teresa Casuscelli di Tocco, Antonio Lacquaniti, Antonino Ragusa e Stefania Rovito.
Nel convegno sono state illustrate anche molte innovazioni tecnologiche in una tavola rotonda ad hoc e le terapie associate che hanno migliorato l’outcome di pazienti, ma nonostante notevoli progressi compiuti, rimane molto elevata la mortalità, specie se la condizione di AKI è associata alla sepsi.