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Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Racconta”

Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Racconta”

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di Filippo Cavallaro

“E’ la notte di Capodanno e Nina si è messa un vestito che a suo padre non piace.” Questo l’incipit del racconto “Niente di umano” scritto da Beatrice La Tella ed illustrato da Brigitta Bonaldo per Mosca bianca edizioni nel 2021.

“Secondo me stai benissimo, Nin”. Afferma invece nonno Noah.

Tra nonno e nipote uno scambio di sguardi d’intesa ma la dichiarazione di Nina è immediata: “… è assurdo che questo vestito piaccia a te che sei vecchio e non a mio padre che è più giovane”. La risposta arriva dopo una tirata di pipa: “… è normale, lui è tuo padre … io invece appartengo alla generazione che litigava con la sua”.

Era un sogno e svegliatisi di soprassalto si trova a vivere quanto era derivato dai fatti del 29 giugno precedente.

Quel giorno, dell’estate precedente, lei ricorda benissimo dove era, c’erano i funerali di nonno Noah ed alla fine della cerimonia aveva visto l’enorme animale disteso sul tetto della cappella.

“La frattura con la realtà era stata tanto profonda che dimenticare il momento in cui era avvenuta era impossibile” …

Del nonno le rimaneva il ricordo, un’immagine soffusa, quasi un sogno. Ricordava le volte che restava con lui perché era malata e le storie che Noah le raccontava.

La narrazione è una pratica della “buona medicina” (ISS, 2015), un dialogo tra ammalato e sanitari che integra con nuove informazioni, o un punto di vista privilegiato, la conoscenza della malattia e la scelta della modalità di cura.

Gli enormi animali che erano comparsi a giugno erano dei miscugli, erano come gli animali mitologici, il modo più idoneo per denominarli era chimere.

Uno dei racconti di nonno Noah quando Nina aveva 9 anni era stata la storia di un cervello in una vasca, la trasformazione in favola del testo “l’io della mente” di Hofstandter e Dennett. Nina interagisce spesso durante il racconto, e questo lo trova chiaramente impossibile, vorrebbe ascoltare una storia diversa. Poi Noah gli spiega che la storia deriva da studi per comprendere come il cervello impara ed aumenta le proprie conoscenze nello stesso tempo in cui comprende ad affrontare i dubbi e le incertezze.

Noah le aveva anche spiegato con altre storie che l’immortalità non esisteva, e prima dell’arrivo delle chimere gli aveva dimostrato che si muore.

Con la Conferenza di Consenso e la pubblicazione delle Linee di Indirizzo per l’utilizzo della Medicina Narrativa in ambito clinico assistenziale per le malattie croniche e rare (ISS, 2015) l’Istituto Superiore della Sanitàha inteso indirizzate agli operatori della salute delle raccomandazioni relative a definizione, strumenti e ambiti per l’utilizzo della Medicina Narrativa.

L’attività degli umani con la presenza delle chimere si era ridotta a frequentare congregazioni di tipo religioso. Questo probabilmente perché “Il mostro è essenzialmente irriducibile, è una , la cui spiegazione rinvia unicamente a sé stesso. Si fa portatore di indecidibilità, configurandosi come un complesso giuridico, gnoseologico e naturale a sé stante. Il mostro spalanca i confini di una terra di nessuno in cui la morale e il senso comune si congedano.” Sembra come quando una malattia incurabile incontra una persona sana.

Come descritto nelle Linee di Indirizzo, la narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di una storia della cura della persona.

La ragazza continuava a raccontarsi le storie che le aveva raccontato il nonno, a volte anche ad alta voce.

La Medicina Narrativa si integra con l’Evidence-Based Medicine e, tenendo conto della pluralità delle prospettive, rende le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate. La narrazione del paziente, e di chi se ne prende cura, è un elemento imprescindibile della medicina contemporanea, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelte. “Le persone, attraverso le loro storie, diventano protagoniste del processo di cura” (ISS, 2015).

Ascoltandola le persone si incuriosivano a quanto diceva… Anche le Chimere …