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Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Sensate esperienze”

Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Sensate esperienze”

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di Filippo Cavallaro

“Ghiribizando chi questa e chi quell’altra maniera …” con queste parole Sagredo, il personaggio lettore, informato, curioso, non filosofo o scienziato, in maniera ironica stimola il confronto tra Salviati, copernicano, e Simplicio, aristotelico. Stavo leggendo Il Dialogo dei Massimi Sistemi di Galileo Galilei, uno dei libri di Emanuele. Molto mi ha incuriosito questa citazione di Sagredo nell’episodio che vede coinvolto un chirurgo, il quale durante una seduta anatomica mostra “… come, partendosi dal cervello e passando per la nuca, il grandissimo ceppo de i nervi si andava poi distendendo per la spinale e diramandosi per tutto il corpo, e che solo un filo sottilissimo … arrivava al cuore”. Manifestava, così, come di fatto, intorno al 1620, la scienza anatomica si faceva strada studiando le strutture corporee e le loro relazioni, e quanto questo richiedesse un sostegno di argomentazioni e dimostrazioni per affermare quelle scoperte, che andavano contro a quanto affermato dai raffinati ragionamenti dei filosofi. Confronto duro che Galileo sfrutta per sostenere le scoperte delle sue ricerche, e la validità degli strumenti che ha ideato per effettuarle.
Poi, non so quali ragionamenti, mi portano a recuperare dalla mia memoria, pensando alla Fisioterapia ed alla Riabilitazione la pubblicazione voluta dal generosissimo Luca Benci, dal titolo “Sicurezza delle cure e responsabilità sanitaria” edita dal Quotidiano sanità per chiarire il testo della Legge n.24 del 2017, comunemente nota come Legge Gelli – Bianco, da coloro che la presentarono in Parlamento: Federico Gelli ed Amedeo Bianco, medici e parlamentari.
Per Galileo era importante far riferimento a Fabrizio d’Acquapendente, medico famosissimo per le chiare lezioni di anatomia, inventore del Teatro anatomico. Era una certezza, una realtà ciò che veniva mostrato, dissezionando, scomponendo, frammentando. Era importante riuscire a comprendere l’unità dai suoi elementi costitutivi. Per questo chiede aiuto alla Medicina. Dallo studio dell’organismo, si andava a studiare ogni singolo organo. La Fisica aveva bisogno delle “sensate esperienze” per dimostrare le proprie ipotesi. Cercava il medico che aveva la responsabilità di sintetizzare nel suo sapere e nel suo fare la scienza e la morale, per essere di aiuto ai suoi simili. Si adoperava a rispettare quel rigore intellettuale, la dignità della persona e della natura, … la cultura.
La cultura.
Questa è la componente su cui più fortemente investire … la Cultura.
La motivazione per cui è stato necessario legiferare in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, è stata probabilmente, la speculazione mediatica sulle attività sanitarie. Un rapporto difficile. Legato allo sforzo di rendere universale il beneficio dell’assistenza sanitaria, che contrasta con la libertà di informazione.
Giusto che il Servizio Sanitario e le Scienze della Salute offrano sempre nuove opportunità di prevenzione, cura e riabilitazione, così come è certo che, per i media, la notizia non può essere che “Tizio era malato è stato ricoverato in ospedale ed è stato curato”. Questa è la normalità. La notizia è quando “Tizio era malato, è stato ricoverato per x, è stato sbagliato l’intervento ed è stato dimesso con x + y”, praticamente peggio di prima.
Per prevenire e scongiurare errori che possano compromettere le condizioni di salute del cittadino ammalato, e per dare serenità ai professionisti gli interventi, nel rispetto della L.24/2017, dovranno rispettare le raccomandazioni previste dalle linee guida, elaborate da enti ed istituzioni e soprattutto dalle società scientifiche.
Tornando a Galileo, le sue intuizioni, le sue scoperte, le lezioni dalla cattedra, i libri, ogni mezzo da lui veniva utilizzato perché potessero essere rese note a tutti le scoperte, le verità che venivano rilevate dagli studiosi. Un impegno per proteggere le persone che non sanno, combattendo l’ignoranza, e per preparare tutti alle nuove scoperte che avrebbero continuamente modificato le conoscenze e le attività degli umani. Un impegno per la libertà che viene acquisita con la conoscenza.
Si rivolgeva a tutta l’umanità, … umani che sono legati alle loro abitudini, radicati nelle usanze … seguendo le certezze della dottrina.
Galileo intendeva insegnare agli ignoranti le novità, di quanto attraverso le “sensate esperienze” veniva rivelato. Lo studio era legato all’esperienza, attraverso i sensi, utilizzando anche attrezzature che ne amplificavano il potere, tipo il cannocchiale.
Nella legge Gelli-Bianco si cerca di guidare i procedimenti sanitari verso la sicurezza delle cure, invitando i professionisti a darsi delle Linee guida condivise, che rispettando lo specifico professionale offrano ai cittadini condizioni di cura sicure perché sostenute dalla ricerca scientifica, dalle buone pratiche cliniche, dal monitoraggio con strumenti di valutazione validati.
Con l’ulteriore valore della responsabilità percepita negli atti terapeutici presentati e proposti alla persona bisognosa di assistenza. Con il compito di rassicurare i professionisti ed i cittadini prevedendo che nel rispetto reciproco si poteva operare con più serenità, grazie alla copertura assicurativa che obbliga tutti i professionisti a scegliere quella che meglio si conforma ai rischi che si corrono.
Sembra strano ma se Galileo si fidava del valore della esperienza, della pratica in medicina per avere argomentazioni a sostegno della sua ricerca, oggi sempre più frequentemente ci troviamo a praticare una medicina che guarda ad altro fuorché al paziente. Abbiamo di fronte cittadini che guardiamo, ma non vediamo nell’ottica della persona con un problema di salute e che necessita di un intervento sanitario “su misura”. Spesso proponendo “il protocollo” previsto, o, proponendo continui “approfondimenti diagnostici” che ritardando l’intervento.
Ciò che, per quanto riguarda le attività neuromotorie, può rendere poco sfruttabile la finestra data della fase di diaschisi, il contenimento degli esiti, ed in generale l’apprendimento in condizioni patologiche.

Filippo Cavallaro

( https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato4321806.pdf )