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Psiconcologia AOU “G. Martino”: il Gruppo come terapia e cura attraverso il lavoro a maglia

Psiconcologia AOU “G. Martino”: il Gruppo come terapia e cura attraverso il lavoro a maglia

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Il lavoro a maglia in gruppo come antidoto per contrastare gli effetti depressivi e il rischio di conseguenze psicopatologiche di una malattia oncologica. Si tratta di un progetto portato avanti presso l’UOC di Oncologia Medica con Hospice, diretta dal Prof. Nicola Silvestris, nell’ambito delle attività dell’ambulatorio di Psiconcologia.

La realizzazione di una copertina ad uncinetto, decorata con un insieme di rose ricamate, è il risultato finale di “Una rosa per la vita”, progetto più ampio e significativo coordinato dalla dott.ssa Giuliana Maisano Branca, Dirigente Psicologo del Servizio, con il supporto della Dott.ssa Enza Lipari.

Un’esperienza vissuta in reparto con le pazienti che ha permesso di valorizzare l’espressione simbolica di “rinascita” e “nascita” come prolungamento di sé, puntando sul processo di introspezione e condivisione dei vissuti più profondi. Durante gli incontri organizzati, e anche nel corso delle somministrazioni di chemioterapia, la sofferenza per la malattia oncologica è stata affrontata grazie ad uno spazio di comunicazione autentica e considerevole dove sono emerse tematiche personali ed esistenziali. Sono stati focalizzati in condivisione, alcuni aspetti spirituali come “Essere vita per la vita” dando un senso a ciò che può essere inteso come accoglienza e continuità del proprio “Essere” nel tempo. Il Gruppo è diventato anche un contenitore di esperienze, di vissuti personali e trasformativi, facendo emergere il valore e la dignità di ogni partecipante.

La copertina ricamata nel corso delle sedute è stata poi donata all’UOSD di Gastroenterologia Pediatrica e Fibrosi Cistica, diretta dal Prof. Claudio Romano.

Gli effetti benefici sulle pazienti, al termine del progetto, sono stati molteplici: sul piano cognitivo una maggiore attenzione, memoria, capacità di pensiero e problem solving; sul piano psicoemotivo è stato riscontrato un incremento dell’autostima, più creatività, maggiore contenimento dei sintomi ansioso depressivi ed una più attiva capacità di resilienza e adattamento alla patologia oncologica. Sono stati affrontati anche temi legati al senso della propria esistenza, alla vita, alla morte, alla speranza e all’amore privilegiando l’empowerment di ogni paziente nella propria unicità e irripetibilità, in linea con la promozione della qualità di vita e l’umanizzazione delle cure.