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Riflessioni di Aldo Di Blasi: Estinzione dell’Umanità

Riflessioni di Aldo Di Blasi: Estinzione dell’Umanità

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L’umanità pare abbia una gran voglia di estinguersi !

Davide Ramunno
è convinto che la Storia segua cicli ripetitivi e infiniti scanditi da leggi matematiche. Così sembrerebbe infatti, dato il periodico ripresentarsi alla ribalta mondiale di personaggi carismatici, senza scrupoli, capaci di trascinare le folle dei loro Paesi, con le buone o con le cattive, verso il baratro, per smania di potere e di conquista. Oggi assistiamo al ritorno dei Signori della Guerra di triste memoria, in varie parti del mondo, ognuno convinto del proprio ruolo messianico di sopraffazione degli altri, che ritiene più deboli e inferiori.  

Incuranti degli insegnamenti terribili del passato, questi esseri spietati, cinici, sfruttano il potenziale bellico, anche non convenzionale, che hanno progressivamente accresciuto negli anni di relativa “pace” (anche se mai totale), a scapito del benessere dei loro popoli, per incutere timore e minacciare gli avversari, con l’incubo di un olocausto nucleare, e raggiungere i propri ignobili scopi.

 Aldo Di Blasi

La Storia si ripete!
Scomparse quasi del tutto le generazioni che hanno vissuto i drammi delle guerre mondiali, i nuovi Signori, crudeli e insensibili, portano avanti violenze e morti, giustificate millantando motivazioni ideologiche, religiose, di supremazia etnica, e addirittura di morale e di civiltà.

Ovviamente non sono soli, ma sono adulati e appoggiati da gruppi e consorterie di ipocriti profittatori alla ricerca di un nuovo ordine economico globale da sfruttare per i propri guadagni e interessi.

Tutto ciò, secondo Franco Berardi, potrebbe condurre a un inferno politico e militare essenzialmente caotico, con uniche vie d’uscita l’estinzione o la barbarie.

La speranza per l’umanità starebbe a rigor di logica nelle nuove generazioni, nei giovani e negli adolescenti di oggi.
Ma dalle notizie che si apprendono ogni giorno, sembra proprio che ci sia ben poco da sperare!
Ragazzini che giocano fra di loro a colpirsi (e a uccidersi) con pistole giocattolo trasformate in armi letali e fornite loro a prezzi stracciati da laboratori artigianali illegali. Ragazzini alla ricerca di prede per stupri di gruppo. Bande di adolescenti, sia maschi che femmine, che si fronteggiano, seminando il terrore fra la gente, per conquistare il dominio sul quartiere.
Ragazzi che uccidono le fidanzatine per gelosia di genere, si potrebbe dire. Adolescenti che si suicidano, o sono indotti al suicidio, tramite i cosiddetti “patti della morte” stipulati sui social media, conosciuti in America come “contagio correlato al suicidio”. Giovani e anche giovanissimi, che non escono più di casa, non frequentano più scuola e amici, restando chiusi nella propria stanza, in contatto col mondo solo attraverso il web: gli hikikomori.

Il fenomeno del cyberbullismo, spesso con tragiche conseguenze,  testimonianza della mancanza di una supervisione attiva da parte dei geni- tori quando i bambini utilizzano dispositivi elettronici. Tutto ciò senza citare il “vecchio” fenomeno, sempre grave, delle dipendenze da qualunque sostanza, per cercare effimere sensazioni di piacere ed eccitazione, trovando invece spesso la morte, come di recente è avvenuto con l’inalazione di protossido di azoto.
Tempo fa il Ministro dell’Istruzione ha prospettato l’ipotesi di una “educazione all’affettività” rivolta ai ragazzi nelle aule scolastiche ad opera di insegnanti appositamente formati. Ma, come si è chiesto Crepet a questo proposito, come si può sperare di ottenere qualcosa di positivo? negli ultimi anni abbiamo consentito che si producesse “un progressivo svilimento del ruolo del docente, con stipendi bassi e scarsa considerazione sociale”.
Si è consentito che i ragazzini sparassero pallini di carta addosso agli insegnanti e addirittura li malmenassero e li insultassero, quasi sempre appoggiati dai genitori, nell’indifferenza delle autorità.
Sarà oltremodo difficile ricreare una scuola valida, con docenti autorevoli, che siano capaci, se messi nelle adeguate condizioni, di stimolare la crescita civile e morale dei giovani. Colpisce l’assenza delle famiglie, spesso seguaci delle dottrine del pediatra ed educatore americano Benjamin McLane Spock che incoraggiò un deleterio permissivismo, riuscendo a plasmare tutta una generazione, di genitori assenti e privi di autorità, con figli viziati e annoiati (prima di precisare meglio il suo pensiero).

Le famiglie, spiace dirlo, ma è terribile, hanno perso il loro ruolo di formatrici della personalità e del carattere dei figli. L’attuale società, quella definita “occidentale”, ha voluto svilirne il ruolo e l’importanza. Oggi abbiamo famiglie temporanee, provvisorie, periodicamente cambiabili, allargate, di single, arcobaleno, senza mamma e papà, ma con genitore 1 e genitore 2 (come stabilito dalla Corte d’Appello di Roma sulle carte di identità elettroniche delle persone minorenni), il che non può che generare confusione nella testa dei bambini. Se poi parliamo della nuova moda, insorta all’estero, e subito accolta da una certa parte della nostra popolazione, della fluidità di genere (il che significa che si ha una concezione fluida del proprio genere sessuale, che è quindi un concetto mutevole nel tempo, intercambiabile), per cui ogni giovane, al mattino, appena sveglio, può decidere il gene- re che quel giorno gli aggrada, salvo  ricredersi l’indomani, il quadro scombussolante dei giovani cervelli in formazione è ben completo e chiaro!

Saranno quindi queste nuove generazioni che, lungi dal salvare l’umanità, ingrosseranno le fila dei seguaci dei Signori della Guerra e ci porteranno all’estinzione?

** Articolo già pubblicato su Messina Medica cartacea del dicembre 2024