La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Scoperte in medicina: il vaccino antipolio

Scoperte in medicina: il vaccino antipolio

Visits: 638

a cura di Giovanni Pulitanò

 

Jonas Salk

Negli ultimi cento anni la conoscenza in ambito medico ha compiuto un balso in avanti superiore alla somma di tutti i progressi realizzati nei secoli precedenti. Tra le molte scoperte scientifiche che meritano la ribalta, un risalto eccezionale si deve ai vaccini e per prima all’antipolio.

La poliomielite è una malattia infettiva causata dal Poliovirus hominis che colpisce elettivamente la sostanza grigia del midollo spinale.
Il virus (identificati tre tipi: Brunhilde, Lansing e Leon) aggredisce prevalentemente i giovani con manifestazioni di varia gravità che comportano paralisi flaccida degli arti. Nei soggetti che non muoiono in  fase acuta si può avere una graduale lenta ripresa ma mai una “ restitutio ad integrum” perché i neuroni infettati dal virus sono stati distrutti.
Il vaccino anti poliomielite fu messo a punto da un biologo statunitense,

Albert Sabin

Jonas Edward Salk, prima dedito alla ricerca di un virus anti influenzale, con la messa a punto nel 1943 di un vaccino contro l’influenza di tipo A e B. In seguito si dedicò

interamente alla ricerca di un vaccino contro la poliomielite realizzato con virus uccisi con formaldeide confermando la sua ipotesi: che dopo l’inoculazione del prodotto ottenuto il livello degli anticorpi aumenta in maniera significativa.
Tale ricerca comportò enormi spese economiche sostenute. Così il 2 Aprile 1955 il vaccino Salk fu

ufficialmente dichiarato “efficace e sicuro” e lo stesso Salk fu proclamato dal presidente americano Eisenhower “benefattore dell’umanità”. Le campane di tutte le chiese dell’Unione, le sirene delle grandi fabbriche, i clacson di milioni di auto si unirono festosamente alla grande gioia comune.
Negli anni 70 il Prof. Albert Bruce Sabin, microbiologo di origine polacca trasferitosi a 15 anni in America, conduce notevoli ricerche sulla poliomielite riuscendo a trovare un vaccino contro questa malattia, attivo per via orale, contenente virus vivi ma attenuati.
Sabin lo provò per primo su se stesso, sulla giovane moglie Sylvie e su due collaboratori: il messicano Alvares ed un tecnico di laboratorio Hugh Hard. Nessuno di loro si ammalò, per cui continuò ulteriori prove su un centinaio di forzati di un penitenziario con esiti positivi.
Mentre Salk continuava la vaccinazione con virus uccisi inoculati per via iniettiva e si cominciò a produrre il vaccino di Sabin nei paesi dell’Est (Cecoslovacchia, Urss, Polonia, Germania orientale) che furono liberati dalla malattia tanto che negli anni 1960/61 non si verificò nessun caso di poliomielite.
La partita URSS-USA si chiudeva a vantaggio dell’URSS con grande scorno degli americani in quei foschi tempi della guerra fredda. Lo stesso Salk accusò Sabin di essere filocomunista nel tentativo di screditarlo.
Avuto il pieno riconoscimento dell’OMS si ebbe la piena adesione prima dell’America e poi in tutto il mondo dopo che furono vaccinati nella città di Cincinnati 181.000 bambini con il vaccino di Sabin rientrato in
America dai paesi dell’Est.