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L’aspettativa di vita per gli italiani è tra le più alte del mondo

L’aspettativa di vita per gli italiani è tra le più alte del mondo

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L’azione combinata dei livelli di qualità del sistema sanitario nazionale e dei sani comportamenti di vita, contribuisce a migliorare lo stato di salute della popolazione, come confermato dall’allungamento dell’aspettativa di vita.

E’ stato infatti pubblicato su Lancet (LINK) uno studio sull’Incidenza globale delle malattie delle Lesioni e dei fattori di rischio (Global Burden of Diseases GBD) confrontando i dati dal 2019 al 2017 che dimostra come l’aspettativa di vita alla nascita nel 2017 abbia raggiunto 85,3 anni per le femmine e 80,8 per i maschi. Questo ha permesso all’Italia di collocarsi all’ottava posizione nel mondo per le femmine e alla sesta posizione per i maschi italiani. La causa di morte cardiovascolare, tra il 1990 e il 2017 si è ridotta del 53,7%, per le neoplasie del 28,2% e del 62,1% per gli infortuni durante il trasporto.

Per valutare anni di vita persi a causa della malattia si utilizza il DALY (disability-adjusted life-years) Index che ha dimostrato come l’invecchiamento della popolazione stia producendo l’incremento di incidenza di patologie una volta meno frequenti come la malattia di Alzheimer e altre forme di demenza (DALY aumentato del 77.9%), patologie del pancreas (DALY aumentato del 39.7%) e tumori uterini (DALY sono aumentati del 164.7%).

Dallo studio è emerso inoltre che i fattori di rischio legati alle abitudini di vita, potenzialmente modificabili, influenzano notevolmente la sopravvivenza, in particolare su malattie cardiovascolari e neoplasie. Ad esempio, nel 2017, 44400 morti per cancro sono state attribuite al fumo, 12000 al consumo di alcol e 9500 all’obesità, mentre 47000 decessi dovuti a malattie cardiovascolari potrebbero essere attribuiti a elevati livelli di colesterolo LDL, 28700 a diete povere di cereali integrali e 15900 a via sedentaria.

Questi dati vanno interpretati correttamente per servire come stimolo per ottenere positivi risultati in funzione delle scelte scientifiche integrate con le scelte di politica sanitaria. Infatti se è vero che l’Italia fornisce un interessante esempio dei risultati che possono essere raggiunti dal mix salutare rappresentato dalla qualità del Sistema Sanitario Nazionale e dalla promozione di stili di vita corretti, bisogna tenere in grande considerazione che tali risultati portano a conseguenze che vanno previste. Se infatti l’invecchiamento della popolazione porta alla comparsa di nuove patologie prima non emergenti, questo non può essere contrastato con la riduzione del finanziamento della sanità pubblica. Entrambi i problemi quindi rappresentano una sfida fondamentale alla politica sanitaria per il futuro dello stato di salute dell’Italia.