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Questioni di lingua: ventunesimo appuntamento

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DI CARMELO MICALIZZI

TOPONOMASTICA “STORICA” DI MESSINA

ARGENTIERI

ARGENTIERI, via – da via Loggia dei Mercanti a via Pozzoleone, attraverso la via che sovrasta piazza Unione Europea che la divide in due parti. 

Lo storico toponimo del centro cittadino ha radici plurisecolari: almeno seicento anni. Le botteghe degli orafi e degli argentieri messinesi unite in Corporazioni fino dalla metà del XV secolo erano accentrate in una strada denominata degli Argentieri o dell’Incanto. Il loro raggruppamento in uno spazio ben definito non era casuale ma rispondeva a esigenze di controllo fiscale (Musolino 2001). La strada aveva, nel contesto, dell’urbanistica cittadina tra XVI secolo e il 1908, un percorso parallelo alla via dei Banchi (oggi via Garibaldi) (Ioli Gigante 1997), lungo l’asse che si sviluppava tra la Cattedrale e il pianoro di San Giovanni di Malta, dove si svolgeva la vita commerciale e artigianale della città (Musolino 2013). La via dell’Incanto, ben segnalata dalla cartografia cinquecentesca, è descritta da Buonfiglio Costanzo (1606) tra le strade maestre messinesi e occupava l’area della piazza antistante al Palazzo municipale (Aricò 2000).     

La via degli Argentieri ha mantenuto, ininterrottamente, tale nome per oltre sei secoli, interrotta (per un breve periodo e ripristinata negli anni ’20 con l’antica trascrizione) quando si revisionò nel 1916, a otto anni dal sisma del 1908 e nel contesto del primo conflitto mondiale, lo Stradario cittadino. Nella circostanza venne sostituita con la voce Via Ispettorato del Lavoro e Opera Nazionale Orfani di Guerra (Bruno 1963). Tale denominazione venne abolita, negli anni ’20, allorché si ripristinò l’originario toponimo Via Argentieri.

A distanza di cento anni è stato di recente proposto di amputare nuovamente la denominazione della via e di rinominare il tratto del tratto tistante il Palazzo Zanca via dei Costruttori di Pace, di Giustizia e di non violenza. 

Detto questo avremmo (è paradosso) una via Argentieri 1°, da via Loggia dei Mercanti al Municipio, e una via Argentieri 2° dal Municipio al Teatro Vittorio Emanuele. Ciò sarà fino a quando qualcuno (benemerito ma ignaro di toponomastica storica cittadina) non riterrà che i due toponimi sono molto simili tra di loro e quindi necessari di chiarificazione e della ulteriore ridenominazione di uno dei due tratti.

La toponomastica storica è memoria della città (uno dei pochi valori sopravvissuti ai disastri, all’incurie, in ultimo alle negligenze): Memoria che va custodita. 

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