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Riflessioni di Roberto Cafarella: Il sistema immunitario e l’epidemia da Covid-19

Riflessioni di Roberto Cafarella: Il sistema immunitario e l’epidemia da Covid-19

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Cari colleghi

penso che ciascuno di noi se avesse un paziente con un sistema immunitario gravemente compromesso gli consiglierebbe di stare a casa con la mascherina, curare al massimo l’igiene, evitare il più possibile i contatti anche con i familiari…..

Ma come funziona il sistema immunitario?

Semplice riconosce il nemico, lo isola, lo attacca e prova a distruggerlo.

Bene sappiamo che tutto questo avviene grazie agli anticorpi, ai linfociti, ai macrofagi e ad un complesso sistema di comunicazione che si basa sul rilascio di sostanze biochimiche, sappiamo che la lotta non sempre porta alla vittoria e che se le difese scattano troppo tardi la lotta è più dura…

Con la fase 2 stiamo dicendo al nostro paziente di uscire da casa, con prudenza, perché c’è meno rischio, ma abbiamo migliorato il sistema immunitario?

Gli epidemiologi ci dicono che già con un ritorno al 20% della mobilità pre-epidemia il contagio riprenderà, la curva di crescita con una latenza variabile da zona a zona (più rapidamente nelle zone in cui vi è tutt’ora un elevato numero di contagiati, meno in quelle a basso livello di contagio) riprenderà a crescere; con una percentuale di ritorno della mobilità al 40%, la curva riprenderà a crescere più rapidamente e sarà più ripida.

Non abbiamo un sistema “immunitario” valido sul territorio quindi nessuno se ne accorgerà se non quando i numeri cresceranno nuovamente, ma potrebbe essere troppo tardi, potremmo ritrovarci con una nuova ondata epidemica diffusa su tutto il territorio. Sempre gli epidemiologi prevedono come possibile un fabbisogno di 150.000 posti di terapia intensiva… una disfatta totale dalla quale vedo difficile una possibilità di ripresa.

Forse possiamo copiare qualcosa dal funzionamento del sistema immunitario …sembra efficace quando funziona: riconosce, isola, distrugge.

Vespignani un epidemiologo Italiano che lavora negli USA sembra della stessa idea e ci dice: “Per la fase 2 servono le 3T Testare, Tracciare, Trattare”. Aggiungerei che serve anche Rapidità, rapidità nel mettere in piedi una rete di prevenzione sul territorio, rapidità nella capacità di Testare, Tracciare e Trattare, anche questo è un suggerimento del nostro sistema immunitario, prima si riconosce e si isola il nemico più rapida e facile la guarigione.

Forse è questa una buona strada da seguire proviamo a costruire un sistema immunitario regionale che ci protegga dall’epidemia.