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Psoriasi, un corto per superare vergogna, depressione, isolamento e liberare le proprie emozioni

Psoriasi, un corto per superare vergogna, depressione, isolamento e liberare le proprie emozioni

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di Massimiliano Cavaleri

La psoriasi è molto più di una malattia della pelle. Per oltre 125 milioni di persone nel mondo, è una patologia “visibile”, complessa da gestire e fortemente caratterizzata da un impatto a livello psicologico e fisico superiore ad altre malattie croniche. Le persone con psoriasi devono spesso fare i conti con vergogna, depressione e isolamento. Per molti, scoraggiati dalle recidive periodiche che fanno ricominciare tutto daccapo e da terapie spesso insoddisfacenti, la convinzione è che questa malattia ponga un limite alla propria vita.

Da queste considerazioni nasce il corto “DA CAPO”, presentato oggi nel corso della conferenza in live streaming “Psoriasi, un corto per liberare le proprie emozioni” organizzata da AbbVie per la campagna internazionale “Let Me Be Clear”. È possibile vedere il corto sul sito web www.vicinidipelle.it e su tutti i social.

“La psoriasi, come altre malattie croniche autoimmuni, è una condizione molto seria ed è importante che tutti comprendano l’impatto che genera sulla vita delle persone – dichiara Fabrizio Greco, Amministratore Delegato di AbbVie Italia –  Grazie al nostro costante impegno nella ricerca, mettiamo a disposizione le terapie più innovative per il trattamento di queste patologie. Ci impegnamo ogni giorno al fianco dei pazienti e della comunità scientifica con l’obiettivo comune di fornire il miglior supporto possibile durante tutte le fasi della malattia, e siamo entusiasti di aver partecipato a questa iniziativa culturale di sensibilizzazione che può aiutare le persone con psoriasi a riconoscere il valore della propria voce”.

Il corto

“DA CAPO” propone un approccio narrativo originale. Il corto, firmato dal regista Paolo Santamaria, non vuole parlare direttamente della malattia ma è concepito come una metafora creativa che intende trasmettere sensazioni ed emozioni simili a quelle legate alla psoriasi. E per farlo utilizza il linguaggio universale della musica, narrando la fatica e l’impegno necessari a Giulia – musicista al suo debutto con la Sonata per pianoforte n.14 “Al chiaro di luna” di Ludwig Van Beethoven – per affermare la propria voce “unica e originale”. Un percorso che passa dal disagio che comporta il pensare di essere valutati dal Maestro solo “in superficie”, dal faticoso impatto psico-emotivo, dalla necessità di far emergere la propria voce quale autentico specchio dell’essere: “Io vedo la tua pelle ma sotto la tua pelle palpita qualcosa di straordinario: la tua voce.” dice il Maestro a Giulia in uno dei punti più toccanti del corto. Ed è proprio nel dialogo, all’inizio timido e impacciato, fatto spesso di sguardi e parole che faticano a emergere ma via via sempre più sicuro e consapevole, che sta la chiave del corto.

Il cortometraggio, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, vede alla regia Paolo Santamaria, già al lavoro sul grande schermo con i due lungometraggi “Siamo come Genova” e “La piazza della mia città”. Il regista abruzzese, ex allievo CSC, ha scelto come interpreti principali per il suo “Da capo” gli attori Nicola Nocella e Maria Vittoria Casarotti Todeschini, anch’essi ex allievi di spicco della Scuola Nazionale di Cinema.

“Spesso il conflitto più duro si combatte col nostro io, pulsante sotto la nostra pelle – dichiara il
regista Paolo Santamaria – Proprio la pelle, l’organo più̀ grande del nostro corpo, assolve a una duplice funzione: ci connette e allo stesso tempo ci separa dal mondo, caratterizzando inconfondibilmente la nostra individualità̀. Il corto si basa su tale dualismo conflittuale, sulla ricerca di sé stessi attraverso il superamento delle proprie paure, spesso invisibili seppur tangibili. “DA CAPO” è un monito, l’invito a non sentirsi mai sconfitti ricercando sempre uno spunto per rinascere, per brillare, come la nostra Giulia, libera di esternare la propria anima sulle note di Beethoven”.