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Slow food: le Nocciole

Slow food: le Nocciole

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Aneddoti e curiosità

L’albero di nocciolo (Corylus avellana) appartenente alla famiglia delle Betulace eorigina dall’Asia Minore i cui semi sono stati uno dei primi alimenti che hanno soddisfatto le esigenze nutrizionali dell’uomo in questo favorito dal loro caratteristico sapore dolce. Infatti il nocciolo è stato uno dei primi alberi fruttiferi utilizzati e coltivati dall’uomo.

A testimonianza di questo antichissimo uso sono stati rinvenuti manoscritti risalenti a circa 5000 anni orsono che testimoniano l’uso alimentare di questa pianta.

Anche i Greci e i Romani ne apprezzavano le preziose caratteristiche alimentari (elevato valore nutritivo e il notevole potere energetico) e le qualità medicinali. Infatti classicamente è un ramo di nocciolo quello intorno a cui è attorcigliato il serpente del Bastone di Asclepio, antico simbolo greco associato alla medicina.

Del nocciolo non si butta nulla: una volta mangiato il frutto i gusci trovano il loro utilizzo come combustibile, le foglie servono per preparare tisane e l’olio, in quanto agente purificante, entra nella composizione di molti cosmetici. Infine, leggenda vuole, che l’olio di nocciola, spalmato in testa, servisse come rimedio per la calvizie. 

Anche il legno dell’albero è prezioso, in quanto viene utilizzato, dopo la combustione, per la fabbricazione di carboncini da disegno e trova utilizzo nella composizione della polvere da sparo.

La raccolta, che viene classicamente effettuata tra agosto e settembre, fin dall’antichità segue un rituale ben codificato: gli uomini hanno il compito di scuotere gli alberi, le nocciole vengono raccolte dalle donne all’interno di un grande grembiule legato in vita. Il tutto allietato dal canto tradizionale tipico dell’occasione “a Nuciddara”, eseguito esclusivamente “a cappella” attraverso il quale vengono trasmessi messaggi d’amore tra le varie contrade.

L’Italia e la Turchia rappresentano i principali produttori al mondo.

Buono, pulito e giusto

Le nocciole in Sicilia si producono prevalentemente sui Nebrodi, così da qualche anno è nata una comunità Slow Food delle nocciole dei Nebrodi. Su tutto questo territorio, che copre circa 12 mila ettari con terreni che fanno parte del Parco dei Nebrodi, per tanti anni quella delle nocciole è stata la coltura che più ha dato reddito a tantissime comunità montane, riuscendo nello stesso tempo a mantenere un territorio integro e ben curato, nel rispetto dell’ambiente. La coricoltura sui Nebrodi ha determinato un paesaggio rurale sostenibile e resistente ai vari disastri ambientali, che invece si sono succeduti con il progressivo abbandono di queste preziose colture. Per questo motivo i noccioleti dei Nebrodi che ancora vengono ben tenuti si possono definire “Colture Resilienti”, quelle colture grazie alle quali si frena il rischio di abbandono agricolo e sociale di un territorio fragile ed a rischio di isolamento. Sui Nebrodi, alla fine dell’ottocento, i noccioli presero il posto della gelsicoltura e grazie alle loro radici fitte si rivelarono utili alla prevenzione dell’erosione del suolo. La nocciola tonda di Sicilia è particolarmente apprezzata per il suo inconfondibile aroma e un delicato sapore. Sui Nebrodi grazie alle nocciole sono fiorite tante specialità pasticciere fra cui la pasta reale di Tortorici (dolcetti a base di nocciole pestate, zucchero e farina), le ramette di Longi, i croccantini e altri prodotti tipici della zona. Vengono usate molto anche in gelateria per la lavorazione di gelati e granite.

Proprietà salutistiche

La nocciola è un frutto che contiene acidi grassi monoinsaturi, composti fenolici (soprattutto nel perisperma), diverse vitamine, fra cui le vitamine del gruppo B, la vitamina K, la vitamina C e soprattutto la vitamina E, potente antiossidante che contrastata i radicali liberi.  Nelle nocciole sono presenti anche i fitosteroli ed un discreta presenza di diversi minerali fra cui calcio, fosforo, potassio, manganese, rame, selenio, ferro, zinco e magnesio. Tra i principali aminoacidi contenuti, invece, troviamo: acido aspartico e glutammico, arginina, glicina, leucina, prolina, serina, treonina e valina. La presenza di grassi Omega-3 e Omega-6 e dell’acido oleico permette di contrastare l’incremento del colesterolo LDL e di aiutare l’incremento del colesterolo HDL. Inoltre le nocciole sono energizzanti, infatti 100 gr contengono circa 628 calorie, quindi particolarmente indicate per il loro uso durante la colazione mattutina, il quantitativo giornaliero consigliato è di massimo 20-30 grammi, circa 20 nocciole. Infine le foglie del nocciolo sono utilizzate in fitoterapia, come antiinfiammatorio naturale) e in infusione nell’acqua calda per tisane salutari; messe nel congelatore diventano un impacco in grado di alleviare le occhiaie.

In cucina

Dolcetti con pasta reale di Tortorici

Ingredienti

  • 1 kg di nocciole sgusciate
  • 1 kg e 200 g di zucchero
  • farina
  • burro
  • zucchero a velo

Preparazione
Dopo aver tostato le nocciole sgusciate in forno, si rimuove la pellicina e vengono triturate grossolanamente. Si aggiunge quindi lo zucchero e si impasta il tutto con pochissima acqua.


Da questo composto si realizzano delle palline della dimensione di un mandarino, si appoggiano sul palmo leggermente infarinato della mano sinistra e con il pollice, l’indice e il medio della destra si dà la forma lasciando una impronta sulla pasta. SI dispongono i dolcetti su un telo da cucina infarinato si lasciano riposare per 12 ore.

Trascorso questo tempo si trasferiscono su una teglia imburrata e si cuociono a 170°C per 20 minuti fino a quando non si indoreranno. Dopo averli fatti raffreddare si cospargono di zucchero a velo.