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Ossigenazione iperbarica: un’occasione in più per l’ipoacusia

Ossigenazione iperbarica: un’occasione in più per l’ipoacusia

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Ipoacusia

di Fortunato Barresi*

L’ipoacusia improvvisa è una sordita’ parziale o totale secondaria ad ischemia a eziologia trombo-embolica,traumatica o infettiva, generalmente monolaterale, che si instaura instantaneamente ovvero in un periodo di tempo non superiore a 12 ore. Per definizione essa implica una perdita uditiva non inferiore a 30 dB ed almeno 3 frequenze audiometriche contigue.

Le cause di questa patologia sono spesso riconducibili ad un’irregolare e alterata pressione delle strutture dell’orecchio interno racchiuse nella compagine ossea della base del cranio. Ogni variazione volumetrica delle componenti dell’organo dell’udito o di quello dell’equilibrio per infiammazione,edema, congestione,alterazione dello scarico venoso o della sua vascolarizzazione causa l’aumento dei volumi quindi essendo tutte le strutture comprese in uno spazio rigido, si va incontro ad una condizione di compressione con conseguente interruzione della irrorazione sanguigna.

Queste alterazioni scatenano anomalie sensoriali immediate come la diminuzione della capacità uditiva,lo sviluppo di acufeni(ovvero disturbi costituiti dalla percezione di fischi,ronzii,fruscii non reali)spesso associati a disturbo degli organi di equilibrio(sindrome vestibolare,con vertigini,nausea e/o vomito).

L’eziologia dell’ipoacusia improvvisa può essere varia:

· infettiva: infezioni batteriche,virali e parassitarie possono esserne causa;

· autoimmune;

· traumatica;

· iatrogena(causata da farmaci ototossici);

· vascolare;

· neoplastica;

· neurologica.

Va tuttavia evidenziato che nel 84-89% dei casi non vi è nessuna causa identificabile(Ipoacusia idiopatia). Questa patologia ha un impatto rilevante nel soggetto colpito e che una diagnosi tardiva e/o un approccio che non sia multidisciplinare potrebbe

determinare un outcome negativo con invalidità residua. Nel caso dell’ipoacusia l’ossigenoterapia iperbarica agisce determinando la riduzione volumetrica delle componenti dell’orecchio interno,ovvero ristabilendo gli equilibri pressori e la circolazione dell’orecchio interno,favorendo l’ossigenazione e il recupero delle cellule in sofferenza delle strutture neurosensoriali coinvolte, risolvendo cosi’ sintomatologiamente la sordità residua. E’ necessario evidenziare come l’OTI possa essere applicata come terapia di prima scelta in associazione a terapia medica di supporto/mantenimento con cortisonici ed eparinoidi. L’inizio deve essere tempestivo, ed è consigliato intervenire entro le prime 48 ore e in ogni caso entro le due settimane dall’esordio della sintomatologia e comunque in un tempo non superiore ai 30 giorni. Il piano terapeutico prevede trattamenti di almeno 60 minuti(60′) totali di O2 in quota a pressione di 2.2-2.5 ATA per 10-15 trattamenti.

Dopo la 10-15a seduta si effettua la verifica dei risultati in corso di terapia con esame specialistico (audiometria, ecc.)

L’esito possibile della terapia sarà:

GUARITO: completa restitutio ad integrum; sospensione alla 10- 15a seduta

MIGLIORATO (miglioramento secondo controllo audiometrico):

continuazione del ciclo fino ad un massimo di ulteriori 10

trattamenti con seduta quotidiana

INVARIATO : se assenza di risultati, sospendere OTI

*Equipe Iperbarica

A.O. Papardo