La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Noterelle riabilitative del padre del libraio: L O Z I O

Noterelle riabilitative del padre del libraio: L O Z I O

Visits: 161

di Filippo Cavallaro

Lo zio si è rotto il femore, così dice il messaggio vocale inviatomi da Anna.  

Mi preoccupa il fatto che sia nella nona decade di vita. È al policlinico. Domani lo opereranno. Protesi!  

Vado a trovarlo. È dolorante, ma tranquillo … aspetta pazientemente l’intervento. Non si capacita di come sia finito per terra mentre apriva lo sportello dell’auto. L’indomani vado a trovarlo nel primo pomeriggio ed ancora sta aspettando di entrare in sala operatoria. Il giorno successivo quando mi avvicino gli chiedo come si sente e se riesce a muovere ritmicamente i piedi sotto le coperte. La risposta pronta, e precisa anche nel movimento, mi sembra un ottimo segno predittivo. La mattina dopo comincia la fisioterapia con Pamela, la collega, alla quale ho anticipato le competenze motorie dello zio, capace di camminare per chilometri ogni giorno, per visite al Cimitero Monumentale e per la spesa al Mercato Vascone. Attività che lo rendono più un prestante settantenne, spiritoso ed intraprendente, ringiovanendolo di una quindicina di anni.  

Il primo giorno di fisioterapia è capace di fare gli esercizi per il controllo del tronco da seduto con i piedi poggiati a terra. Il secondo giorno è già verticalizzato con carico sfiorante sull’arto protesizzato.  

Lo zio non è sicuramente l’ozio ricercato dal Sole nel Copernico delle Operette morali di Giacomo Leopardi.  

Il recanatese, la scrive per contrastare l’onnipotenza che l’uomo riteneva di avere, convinto di essere lui e la Terra al centro dell’Universo, e che ancora spesso vanta nell’imporsi sulla natura. 

Nell’Operetta, accade che il Sole ha deciso di non girare più attorno alla Terra. “Se vuole luce e calore (la Terra) si muova” dichiara ripetutamente nella scena iniziale alla Ora prima. Nella scena terza sarà la Ora ultima a chiedere a Copernico di incontrare il Sole per provvedere affinché venga il giorno. Nella quarta scena nel dialogo con Copernico sarà il Sole ad ipotizzare il reato di lesa maestà, mentre don Niccola è preoccupato per gli uomini di potere che dovranno riconsiderare la loro posizione su troni e governi.  

Il Sole è però ormai irremovibile ed arriva ad esclamare: “… ho riguardo più all’ozio che alla dignità.”  

Lo zio, non è stato tentato dall’ozio, ha avuto qualche momento di tentennamento, cercando più assistenza e conforto, lamentando il fastidio dei punti e della cicatrice. Tant’è che tolti i punti è arrivato a camminare con appoggio monolaterale ed a fare una rampa di scale sempre con appoggio al passamano. 

Nel controllo, ad un mese dalla frattura, è arrivato, in ambulatorio, a piedi senza ausili, accompagnato da mia cugina, ha fatto le radiografie di controllo in radiologia, e lì ha incontrato gli altri pazienti che come lui, per la stessa problematica facevano i controlli. Quelli erano chi in carrozzina, chi con il deambulatore e lui gongolante a ricevere i complimenti di tutti, degli ortopedici, e degli altri pazienti.  

La salute … un cammino.