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Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Mondanità”

Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Mondanità”

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di Filippo Cavallaro

Stimolato dall’interesse che mio figlio, già libraio di Dedalus, ha per la letteratura russa, mesi fa ho letto il romanzo “Il maestro e Margherita” (Мастер и Маргарита). Michail Bulgakov, lo ha scritto, distrutto e poi riscritto più volte tra il 1928 e il 1940, per cui, venne pubblicato, solo dopo la morte dell’autore, nel 1967. Una storia strana, anzi direi tre storie intrecciate che trattano del rapporto tra bene e male, ma anche di razionale e irrazionale, e di magia tra illusione e verità, esaminando il tema della responsabilità dell’autorità verso la verità e la libertà dello spirito anche in condizioni di oppressione. 

Il personaggio che meno mi aveva sorpreso era Hella (Гелла) che prestava le cure al ginocchio di Woland (Воланд), massaggiandolo con un unguento. Hella una strega. Hella una cameriera. Hella vampiro. Hella la ragazza dai capelli rossi. Hella sempre pronta ed intelligente. 

Hella competente nel massaggio e nel curare con interventi atavici, ancestrali frutto dell’esperienza che gli umani ebbero modo di maturare forse anche prima di essere umani. 

Il massaggio un contatto che procura sollievo, che significa accoglienza, che porta aiuto. 

Non mi aspettavo che avrei dovuto considerare permeante la mia realtà tutto il resto della storia.  

È vero, o è falso, ma mercoledì scorso due fatti legati alla riabilitazione mi hanno stranito. 

Razionale – irrazionale: come definire chi avendo un problema alle strutture del proprio corpo decide di eliminarlo? 

Illusione – verità: come definire la reazione di chi avendo un paramorfismo scoliotico richiede la fisioterapia ma non vuole essere toccato? 

Si resta perplessi e confusi per le dinamiche che si intrecciano nel romanzo. Vengono narrati viaggi temporali, possibilità di volare da un posto all’altro, cappelli che si trasformano in gatti, teste tagliate e restituite, vestiti e biancheria eleganti donati magicamente e poi svaniti lasciando nude le dame dell’alta società, soldi che diventano carta straccia o si trasformano in valuta straniera. 

La critica potrebbe sembrare all’autorità sovietica del tempo, ma amore, tradimento, curiosità, avidità, potere, redenzione … fanno parte di ogni epoca, di ogni cultura. 

Chi ha l’autorità, chi detiene e gestisce il potere corre il rischio della superficialità, in ambiti di cui è poco informato, o dove sono avvenute innovazioni. 

Superficialità che porta a sottostimare domini, organizzazione, capacità di resistenza, rischiando che proprio i campi innovativi vadano danneggiati se non addirittura persi per sempre sull’altare della vanità come recitava la canzone  “Il ballo della mondanità” di una rock band cittadina. 

Auto sportive, camicie eleganti, 

Occhiali firmati, capelli rasati. 

Piscina alle quattro, palestra alle cinque, 

Calcetto alle sette, serata relax. 

Maestri di poker e calcio scommesse 

Alzano stereo, fingono liti. 

Telefoni comodi, ragazze civette, 

Magliette attillate, baci e abbracci. 

Bevono coca, colano sangue, 

Mangiano al Mc, ascoltano Nek. 

Billionaire! 

Savoir – faire! 

Suor Belen! 

Martedon!   

 …   (Il ballo della mondanità di Intelaiatura Basimale dall’album “Conformisti alternativi” 2015)