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Questioni di lingua: trentacinquesimo appuntamento

Questioni di lingua: trentacinquesimo appuntamento

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di Carmelo Micalizzi

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I NOMI DI MESSINA.

LO STRADARIO STORICO DEL 1963

Per i tipi delle «Arti Grafiche-La Sicilia» di Giovan Battista Magno in via Catania 62, attrezzata con le moderne rotative offset e all’avanguardia editoriale peloritana, il 21 gennaio 1963 si finiva di stampare lo Stradario storico della città di Messina. Formato tascabile, in sedicesimo, venduto nelle edicole e nelle librerie al prezzo di ottocento lire, il volumetto, curato da Pietro Bruno e da Carlo Maria Ardizzone, ebbe un’elevata tiratura e una buona accoglienza da parte dei messinesi e dei “turisti” per la maneggevolezza della consultazione, la completezza dei rimandi storici e le informazioni sulla città nuova, frizzante, solare: la Messina dei primi anni ’60. La pubblicazione rimandava al vecchio Stradario municipale del 13 aprile 1916 e ai tanti viari pubblicati tra gli anni ’20 e gli anni ’50, molto piccoli e privi di aggiornamenti. Nella nuova Guida cittadina, tra cornicette pubblicitarie, indirizzi utili, opportuni richiami, rimandi e note, gli autori amalgamarono, mediando tra stile, cultura e praticità, le situazioni di fatto con quelle ufficiali, spiegando la trama toponomastica della città nuova sul retaggio di quella dissolta nel sisma di cinquantacinque anni prima ma ancora ben viva nella memoria di molti1.

Lo Stradario, in 16°, contava 352 pagine e 32 cartine topografiche ripiegate in una tasca della 3a di copertina, preziosa fonte per i bibliofili e oggetto di antiquariato librario meritevole di un’adeguata ristampa anastatica, aveva come veste editoriale, sui piatti delle copertine e sul dorso la veduta di Messina nella nota incisione acquarellata dei Broun-Hogenberg del 15722. Il volume fu compilato, a “quattro mani”, da Carmelo Maria Ardizzone, giornalista, per la parte riguardante i riferimenti di carattere pratico, autobus, richiami cartografici, indirizzi utili, uffici, enti vari, alberghi, ristoranti, l’ubicazione delle vie e lo storico insulario dell’ingegnere Luigi Borzì, il palinsesto dei 525 isolati con cui venne concepito, progettato e realizzato il piano regolatore della città, e da Pietro Bruno, direttore dell’Archivio Storico del Comune di Messina, per le notizie storiche, la descrizione sommaria dei monumenti più significativi , le intitolazioni delle vie e delle piazze.  A compendio vennero aggiunti alcuni capitoletti di particolare interesse. Tra questi una breve storia dell’urbanistica della toponomastica messinese e un elenco di toponimi popolari o non più esistenti. Una breve sezione fu dedicata infine alle principali feste folcloristiche e religiose.

Riguardo quest’ultime (e piace riportarne il brano che le descrive se non altro per mostrare come, nel breve arco di due generazioni, possa essere venuta meno la memoria, anche quella legata ad antiche tradizioni cittadine) così chiosa Pietro Bruno:

Le feste rionali, per quanto ancora in uso, hanno perduto parecchio della loro importanza e popolarità. Sono però caratteristici alcuni nomi. Nel periodo pasquale lungo il tratto a monte della via Cannizzaro si svolge la festa degli spampinati, allo Scoppo quella degli sciacquatrippa, vicino al colle dei Cappuccini quella dei piatusi ed a S. Francesco di Paola quella dei ‘nfumicati.    

NOTE

1 Lo Stradario del 1963 fu prodromico alle Guide ai 14 Quartieri di Messina pubblicate negli anni ’90. Si vogliono, fra questi, ricordare, se non altro perché riguardanti il centro cittadino: Il Quartiere S. Leone di Messina. Guida storica-artistica di N. Principato (a cura di), Messina 1989, una mappatura del IX Quartiere di Messina con schede toponomastiche curate da A. Di Blasi; Il Quartiere Ottavo di Messina. Centro Storico “Dina e Clarenza” di G. Molonia (a cura di), Messina 1994, con lo Stradario Storico dell’Ottavo di M. Truscello. Pietra miliare, di più recente pubblicazione, è il volume Una strada un nome. Dizionario toponomastico della Città di Messina di G. Molonia (a cura di), per il Rotary Club, Messina 2013, con l’ampio saggio di S. Di Giacomo La storia della toponomastica di Messina: dagli eroi del Risorgimento alle intitolazioni attuali, pp. 21-59.    

2Messina, incisione su rame con 167 richiami topografici a piè di foglio, Colonia 1598. Incisa da Georg Braun (1541-1622), geografo editore, noto per la prestigiosa opera Civitates Orbis Terrarum che pubblicò in collaborazione con il cartografo Franz Hogemberg (1535-1550), in sei volumi e centinaia di vedute di città d’Europa, il cui primo volume uscì nel 1572 e l’ultimo nel 1618.