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Aiuti covid o spionaggio dalla Russia? Cosa c’è dietro la missione dell’esercito russo a Bergamo

Aiuti covid o spionaggio dalla Russia? Cosa c’è dietro la missione dell’esercito russo a Bergamo

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Dalla Russia Con Amore, ma è stato proprio così? Cosa c’è stato dietro la missione dell’esercito russo a Bergamo
Un contingente russo di 104 militari e due autorevoli epidemiologi sbarcò a Bergamo il 22 marzo del 2020, ufficialmente per aiutare il personale sanitario ad affrontare l’emergenza COVID 19 in una fase particolarmente critica della pandemia.
Sulla pista di Pratica di Mare è quindi atterrato un corposo contingente militare russo, composto da tredici quadrireattori con 104 militari e due civili, Natalia Y. Pshenichnaya e Aleksandr V. Semenov, i due epidemiologi russi più autorevoli. Data la rapida evoluzione deglie eventi non c’era stato modo di domandarsi come mai l’esercito russo volesse avviare una missione in un Paese NATO.
La Cina si è limitata a fornire consulenza in videoconferenza ai referenti russi. L’Italia li ha accolti in patria e ha permesso l’acquisizione di preziose informazioni sulla diffusione e gestione del Covid-19 in territorio italiano.
Al di la degli aiuti umanitari la missione, quindi, è stata palesemente una missione di spionaggio vero e proprio, non mirato alle istituzioni italiane, ma al Covid.

Un articolato articolo affronta questa controversa tematica ed è riscontrabile al link
https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/aiuti-covid-o-spionaggio-dalla-russia-cosa-ce-dietro-la-missione-dellesercito-russo-a-bergamo/.