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Poesia per l’Ucraina

Poesia per l’Ucraina

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Non sono un opinion-leader, di geopolitica ne so quanto un analfabeta può saperne di analisi sintattica e poi, in frangenti come questi, mi riesce sempre difficile seguire un ragionamento che si possa definir logico. Mi affido perciò ai versi per tentare di cogliere un barlume di senso di ciò che sta avvenendo in Ucraina. Che, geopolitica a parte, è come se fosse l’appartamento che confina con il nostro, all’interno del grande condominio del mondo.

PARTENZA

Lascia i morti ai morti

dammi retta

e che tutto esploda

portandosi via ogni dolore

vieni con me,

Ti condurrò là dove il cielo

non fischia più e le stelle

sono ancora gemme luminose

non avere paura.

Non è più una terra questa

solo un grumo di nebbie

che cerca la notte

per riposare tutte le sue lacrime.

Metti nella valigia

quello che puoi e sfida il tuono

che rompe l’orizzonte

per superare il confine

ma fa’ presto ti prego

perché il sole tramonta

e al buio tutto è sempre più difficile.

Oh no io non posso

non ho ali per volare

troppo tempo è passato

da quando il sole le ha sciolte

e a valle precipitai

col mio carico di sogni e di speranze.

E poi come potrei

lasciare i miei morti

il mio cuore è spezzato.

Così resterò qui

a vegliarli in silenzio

ma tu invece vai

e racconta

al mondo intero

quello che hai visto

perché si sappia dove può arrivare

la notte dell’anima.

GIUSEPPE RUGGERI