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Carlino Mezzolitro e il siero ammazzaguerre

Carlino Mezzolitro e il siero ammazzaguerre

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Disegno di Giovanna Certo

Carlino Mezzolitro stava nel giardino di casa per vedere i fiori sbocciati: diceva a tutti

che bastava averne visto ”veramente” uno per credere in Dio e credere nell’amore.

Sentiva la pace nell’anima quando… lo squillo: chi può essere così fastidioso, così seccante,

così, così, così, se non lui il Vecchio detto il Saggio?

-Carlino, Carlino! Emergenza! Emergenza! Corri! Subito!

Il nostro eroe capì che si doveva preparare a una nuova avventura.

Come da rito, pensò alle possibili sciagure che sarebbero potute occorrere all’anziano scocciatore,

augurandogliele tutte, e andò in Via dei Sogni al Numero Che ne so.

Lo trovò avvilito, in ambasce.

-Carlino, Carlino, aro, caro! Che sciagura!

-Che fu?

-Fu, fu. In una terra lontana uomini (si fa per dire) hanno costruito una bomba, una bomba

di nuova tecnologia! Se dovesse cadere! L’amico che mi ha dato la soffiata, ha detto che

sono quasi pronti! Capisci?! Vai, mio prode, il mondo ha bisogno di te!

E, così, Carlino, si mise in viaggio.

Arrivò dopo giorni e giorni, di notte, trovò la base militare.

L’aereo nero, già carico delle bombe, aveva un aspetto lugubre, sinistro, come se sapesse

ciò che si apprestava a fare. Carlino, forzò la portiera, si sistemò dietro in modo da non essere

visto.

 Il mattino. I due piloti entrarono scuri in volto, muti.

L’aereo andò tra i cieli, crudele, con i suoi rombi brutti e duri.

Giunse l’ordine e prima che sganciassero gli ordigni, Carlino uscì il fiaschetto, bevve il

mezzolitro, e fissò i piloti.

-Mi dispiace, sapevamo della tua venuta: ci avevano avvertito i servizi segreti! Vedi,

stiamo usando questo occhiali speciali per te! Non puoi nulla! Spiace anche a noi!

Sono ordini! E poi ci pagano per questo! Abbiamo figli da mantenere!

Le bombe caddero nel cielo, scendendo vertiginosamente.

Ma il vino che nulla aveva potuto sugli uomini, turbò i  cuori ferrosi! Decisero di non esplodere!

E così avvenne! Il governo incarcerò i piloti, ritenuti colpevoli di sabotaggio, e preparò un nuovo

lancio più importante, più devastante! Che fare? Come salvare il mondo?

Chiamò la Fata Turchina, amica di un amico nasuto di cui non ricordava mai il nome, e in un

lampo, si trovò in Via dell’Inventore Pazzo al Numero Non ce n’è bisogno.

La Targhetta: Prof. Leonardo Albert Della Mirandolis!

Aprì un uomo di mezza età, sguardo intelligente e svaghito al tempo, capelli fuori posto.

In quella casa il caos regnava sovrano. Tutte le invenzioni facevano bella mostra nel disordine,

più disordine che si potesse pensare.

-Dimmi, Turchina? Come posso aiutarti?

-Una nuova bomba, Leonard Albert! Carlino Mezzolitro sta provando a fermarli, ma…

-Carlino, ho sentito parlare di te e del Vecchio, detto il Saggio! Bravi! Si, dovrei avere qualcosa,

ma, prima devo trovarla.

Iniziò una lunga e faticosa ricerca, rovistò e alla fine…

-Eccolo qui, trovato! Signori, vi presento il siero ammazzaguerre!

Due gocce in una sola bomba e non esploderà. Non solo! Agisce come un virus, si propaga a tutte le

armi…almeno dovrebbe.. non l’ho mai provato.. anzi, pensavo di averlo perso. Tenete!

Carlino Mezzolitro, di notte, tornò alla base militare,e poco convinto di quello che stava facendo,

ritenendo che il Prof. Leonardo Albert Della Mirandolis fosse un malato mentale, scaricò  la

fialetta sul primo ordigno che gli capitò a tiro.

Il mattino seguente l’aereo nero partì per la nera missione.

Le bombe caddero, ma dopo pochi secondi si trasformarono in gigantesche bolle di sapone!

I bambini, sui prati, guardavano entusiasti! Era uno spettacolo!

L’inventore pazzo aveva fatto il miracolo!

I politici andarono su tutte le furie, parlarono di attacco del nemico, costruirono nuove bombe,

ma nulla, il siero non lasciava scampo, all’atto di esplodere diventavano sempre bolle di sapone!

Non finiva qui! I fucili, le pistole sparavano sì, ma, caricati di proiettili, mandavano fuori caramelle

gommose e cioccolattini!

Il siero ammazzaguerre funzionava!

Carlino torno dall’anziano che lo aspettava trepidante sull’uscio.

-Vittoria, vittoria, sei stato grande!!!

-Si, ma quanto durerà?

-No so, non so Carlino, ma ora godiamoci questo silenzio fatto di bolle di sapone,

caramelle e cioccolattini. Che incanto! Il mondo senza armi, il mondo senza armi.

Francesco Certo