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Malattia di Parkinson nascono le prime linee guida “made in Italy” per la progettazione dell’ambiente domestico

Malattia di Parkinson nascono le prime linee guida “made in Italy” per la progettazione dell’ambiente domestico

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Realizzare una “casa ideale”, pensare una nuova concezione degli spazi domestici come parte integrante della qualità della vita e della cura, soprattutto quando si convive con una patologia come la Malattia di Parkinson e non solo. È questo l’obiettivo del progetto internazionale “Home Care Design for Parkinson’s Disease[1]”, promosso daFondazione Zoé – Zambon Open Educatione realizzato dall’Università di Firenze – Dipartimento di Architettura DIDA, Laboratorio di Ergonomia e Design (LED), con il patrocinio diConfederazione Parkinson Italia e Fondazione Limpe per il Parkinson. “Da sempre la Fondazione Zoéè impegnata a contribuire alla diffusione di una cultura della salute consapevole e attenta, attraverso attività di ricerca e divulgazione, guardando alla salute come ad un ampio tema culturale e valoriale che mette al centro la persona e la sua umanità” – dichiara Elena Zambon, Presidente Fondazione Zoé. “L’inesorabile processo di invecchiamento della popolazione e il conseguente tema delle malattie croniche è certamente una delle grandi sfide cui far fronte anche per i cambiamenti dei bisogni di salute che portano con sé, in particolare nelle malattie neurodegenerative. Da qui nasce questo innovativo progetto che attribuisce allo spazio domestico un ruolo centrale nel percorso terapeutico delle persone con Malattia di Parkinson e non solo”.
Home Care Design for Parkinson’s Disease nasce da una ricerca condotta su persone con Parkinson e i loro caregiver, al fine di indagare il tema della malattia in relazione all’ambiente domestico privato. L’obiettivo è stato quello di definire Linee Guida progettuali attraverso le quali individuare le principali e più frequenti aree di disagio e difficoltà, vissute dalle persone con Malattia di Parkinson durante lo svolgimento delle attività di vita quotidiana e di relazione all’interno della propria casa.“Si tratta delle prime Linee guida sulla progettazione e l’organizzazione degli ambienti domestici, fondate su una base di conoscenze mediche, psicologiche e di vita quotidiana. Home Care Design for Parkinson’s Disease è un lavoro di carattere multidisciplinare, che è si è potuto svolgere grazie alla disponibilità di persone con diverse competenze, dall’area neurologica passando per quella sociologica e di progettazione” –spiega Francesca Tosi, Professore Ordinario di Disegno industriale all’Università di Firenze, Dipartimento di Architettura DIDA, Laboratorio di Ergonomia e Design (LED). Le Linee guida definite propongono vari livelli di fruibilità in base alle problematiche causate dalla patologia, con l’idea che l’ambiente domestico possa essere progettato ex novo o ridefinito senza spese, semplicemente spostando gli arredi, togliendo degli elementi o riorganizzando uno spazio, così da rendere perfettamente accessibile e facile da usare ogni singolo ambiente della casa.“L’utente finale di questo documento è la persona con Malattia di Parkinson, i suoi caregiver e i familiari, ma la cosa interessante e importante da sottolineare è che molte di queste soluzioni sono utilizzabili anche per altri casi simili come, per esempio, per le persone anziane o per chi si trova per un determinato periodo ad ospitare persone con fragilità” –precisa Francesca Tosi. “È la dimostrazione pratica che l’Inclusive Design permette di avere prodotti belli, che siano fruibili dal maggior numero di persone possibili e non stigmatizzanti per chi ha ad esempio problematiche motorie, come nel caso delle persone fragili o degli anziani, tra cui anche quelle con disabilità”.Il volume, disponibile in open access, raccoglie nella prima parte una lettura molto ampia del tema dal punto di vista medico, sociologico e progettuale; mentre la seconda parte riporta le Linee guida con delle schede esemplificative articolate sui vari ambienti della casa – cucina, salotto, bagno e camera da letto – e sui vari ambiti di problematicità. Strutturate su quattro livelli di lettura sono composte da disegni in 2D quotati e dimensionati con le misure minime da rispettare, descrizione degli aspetti tecnici, rappresentazione in 3D (rendering) e indicazioni di tecnologie e prodotti di ausilio, che possono essere usate con notevoli vantaggi.