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Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Houdini”

Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Houdini”

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di Filippo Cavallaro

L’ultima noterella con il consiglio di Leonardo da Vinci di non sorprendere le persone usando l’inganno mi ha portato a pensare al famoso Houdini.

Su lui Massimo Polidoro ha scritto un importante volume per Edizioni Codice dal titolo “Il grande Houdini – Mago dell’impossibile”. Se il protagonista del saggio è stato un personaggio interessante, non ne è da meno l’autore di questo corposo volume. Lo scrittore infatti è stato un collaboratore di Piero Angela e da lui sostenuto negli studi sulle tecniche di indagine per smascherare i presunti fenomeni paranormali. Oggi il CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, è una associazione educativa, che promuove un’indagine critica nei confronti delle pseudoscienze del paranormale, dei misteri con l’obiettivo di diffondere lo spirito critico e la mentalità scientifica. L’impegno del comitato è soprattutto verso gli organi di stampa, ed i media in generale, che spesso vanno alla ricerca dell’evento sensazionale per alzare l’indice di ascolto, invitandoli ad un’opera di informazione ed educazione per favorire la diffusione di una mentalità aperta ed una cultura del metodo scientifico basato sull’evidenza nell’analisi e nella soluzione dei problemi. Questi principi sono più che mai validi oggi, quando seducenti affermazioni pseudoscientifiche a sostegno di teorie non provate, falsificazioni storiche e leggende urbane trovano spazio e seguito sui nuovi mezzi di comunicazione sociale. I nuovi media ed i social, purtroppo, sono una vera e propria “emergenza” perché di facile utilizzo ed ancora più facile consumo, una innovazione tecnologica che oggi permette a tutti di diffondere opinioni. 

Il valore dei fatti è il fondamento dell’azione del Comitato, per cui prima che vengano lanciate nel dibattito pubblico c’è la necessità che affermazioni e teorie siano supportate da evidenze reali e scientifiche che le sostengono. Piero Angela, nel 1978, fece un programma televisivo e, poi, scrisse un testo dal titolo “Viaggio nel mondo del paranormale” con l’intento di “non farsi prendere in giro”, documentando in maniera critica il mondo dell’occulto, della magia, del soprannaturale.

Erik Weisz, questo il nome del Grande Houdini, cominciò a lavorare nel circo, diventando famoso quando il suo numero con le manette incontrò l’interesse di Martin Beck che lo inserì nel circuito di spettacoli in teatro. Divenne capace di liberarsi oltre che dalle manette, anche da catene, corde e camicie di forza. Dopo più di venti anni di successi in America ed Europa svelò alcuni trucchi sui meccanismi attraverso i quali riusciva a liberarsi. Si svincolava da corde e camicie di forza grazie alla capacità che aveva di disarticolare le spalle e di saper applicare in modi molto particolari la forza per aprire le catene o le manette. In questo modo, affermando che erano solo dei trucchi, si schierò contro lo spiritismo, nei suoi spettacoli non c’era nulla di soprannaturale, erano i suoi trucchi che gli permettevano di sorprendere il pubblico.

Houdini, come Angela e Polidoro, era capace di smascherare medium e spiritisti truffatori molto meglio degli scienziati, grazie alle sue competenze dirette di prestidigitazione. Una dimensione della prestidigitazione molto in grande, in quanto non era solo di mostrare una realtà nella quale le dita e le mani erano riuscite a compiere delle azioni che di fatto il pubblico non riusciva a vedere pur guardando. La competenza di Houdini era l’escapologia per cui egli riusciva a scappare da particolari condizioni di tipo reclusivo alterando la sua struttura corporea per mezzo di lussazioni o traslocazioni che la muscolatura imponente mascherava. 

Presumo, con un azzardo che avesse un corpo caratterizzato da una lassità dei legamenti e da una iperelasticità della cute che egli era in grado di gestire ai fini dell’esibizione, liberando le strutture ossee dai vincoli articolari ma trattenendole e muovendole grazie alla particolarmente possente struttura muscolare, capace di utilizzare la forza da condizioni morfologiche alternative.

Sempre per azzardo, questo darebbe senso clinico alla sua morte, nel senso che, il pugno ricevuto inaspettatamente non trovò il corpo preparato, attraverso i cosiddetti aggiustamenti posturali anticipatori (APA). Gli APA, infatti, sono attività generate sulla base di previsione di una perturbazione, che potrà presentarsi durante l’esecuzione di un movimento, senza l’utilizzo di informazioni sensoriali se non per l’attuazione dello stato ipotizzato. Questo anche per una perturbazione esterna che incide sul corpo, attivando la contrazione dei muscoli posturali 150 millisecondi prima della perturbazione. Quel giorno di metà ottobre a Montreal dopo lo spettacolo lo studente della Mc Gill lo colpì “all’intrasatto” per cui malgrado le strutture muscolari a causa della lassità congenita, si poterono causare dei danni alle strutture ospitate nella cavità addominale.