La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Quando la fotografia ridona la vita: la mostra “Second life” tra inclusione e luoghi dimenticati

Quando la fotografia ridona la vita: la mostra “Second life” tra inclusione e luoghi dimenticati

Visits: 36

di Massimiliano Cavaleri

Il potere della fotografia di diventare “madre” di una seconda vita, denunciare il mancato rispetto dei luoghi abbandonati, accendere i riflettori su alcuni aspetti dell’individuo talvolta gettati nell’ombra: è stata inaugurata nei giorni scorsi a Palazzo Scammacca del Murgo, nel cuore di Catania, la mostra dal titolo “Second life, Rinascita”, firmata dall’art director Oreste Monaco, in collaborazione con Carlo Arancio (progetto Sicily in Decay). Si tratta di una serie di scatti all’interno di palazzi, ville, chiese, siti dimenticati o lasciati all’incuria che si trovano perlopiù nella nostra Sicilia, e adesso rivivono grazie all’obiettivo della macchina fotografica in grado da un lato, di restituire l’anima a spazi ricchi di arte e storia, affascinanti, suggestivi e allo stesso tempo trascurati irragionevolmente dall’uomo, dall’altro di far riflettere, attraverso i bellissimi soggetti ritratti, su temi di stretta attualità come l’inclusione sociale, la parità di genere, il femminismo, la salute mentale. “Ho tratto ispirazione della pittura del ‘600 e preraffaellita – spiega l’autore Monaco – queste location sono metafore per parlare di due temi cardine, l’abbandono di architetture e spazi di rilevanza storica e quello della propria individualità, con l’obiettivo di trasmettere agli spettatori un prezioso messaggio, intriso di significati sociali e culturali”. Monaco fa riferimento anche alla tecnica giapponese del Kintsugi, dove le crepe della ceramica vengono rinsaldate con l’oro, così queste stanze grazie ai soggetti fotografati, ritornano, seppur per pochi istanti, al loro splendore. I protagonisti delle foto interpretano miti e personaggi biblici, storie e fiabe, si muovono tra religione e spiritualità con un comune denominatore legato alla decadenza del nostro tempo.
Nell’esposizione, che rimarrà aperta fino al 4 giugno (ingresso gratuito, orari lun/gio 16/20; week end 10.30/13 e 15/20) e ha già riscontrato ampio successo a Noto, sono presenti anche le fotografie d’architettura di Arancio, dove i luoghi scelti sono ritratti nella loro realtà e privati della presenza umana; mantenuti appositamente anonimi per evitare, come già successo in passato eventuali furti e depredazioni di oggetti di valore o persino atti vandalici.
Oreste Monaco, catanese, classe ’92, è art director: ha vissuto quasi 10 anni tra Milano, Barcellona e Madrid. Si è laureato presso l’Istituto Europeo di Design in comunicazione pubblicitaria con mayor in Art Direction e successivamente ha lavorato presso diverse agenzie di pubblicità spagnole. Ha esposto le sue opere in diverse città tra le quali Parigi e Noto. Nel 2022 con la sua prima mostra personale si è fatto notare da non poche testate giornalistiche tra cui “L’Officiel Art Italia”.
Carlo Arancio, catanese, classe ’92, è fotografo autodidatta e studioso d’architettura: da circa un decennio, si sporca volentieri le scarpe per intrufolarsi in luoghi di pregio abbandonati, alla ricerca di bellezze perdute, per poi rubare, al tempo e alla luce, fotografie; se scattate in territorio isolano, corrispondono al progetto “Sicily in Decay” di cui la prima mostra, ha preso corpo e forma, fra dicembre 2021 e aprile 2022, proprio a Palazzo Scammacca. Per info: oreste.monaco@gmail.com e sicilyindecay@gmail.com.