La testata digitale dell'OMCeO Messina
 
Anniversario del Vajont

Anniversario del Vajont

Visits: 58

di Angelo Petrungaro


Nel 60° Anniversario (9 Ottobre 1963) del Disastro del Vajont vogliamo ricordarne le quasi 2000 vittime, fra cui un ragguardevole numero di bambini e adolescenti, perché il tempo passa “e involve tutte cose l’obblio nella sua notte”. Il disastro industriale con relativa inondazione si verificò nel neo-bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont nell’omonima valle, al confine tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto, dopo la frana del sovrastante monte Toc e provocò la distruzione della zona abitata del fondovalle veneto tra cui Longarone(BL).
L’Amministrazione Comunale di questa località quest’anno ricorderà l’anniversario con una serie di iniziative atte non solo a commemorare le numerose vittime, ma anche a riconoscere l’operato dei molti soccorritori accorsi sul luogo del disastro ai quali verrà intitolato un viale con l’esplicita dicitura “Viale dei Soccorritori del Vajont”.
Avuta notizia dell’accaduto, il Rgt. “Savoia Cavalleria (3°) di stanza a Merano (Colonnello Comandante il messinese Francesco Caputo, fra gli altri Ufficiali l’aiutante Maggiore Furio Aceto, il messinese Cap. Renato Giaimo e il Cap. Luca Baiona) fu comandato, dal Quarto Corpo d’Armata Alpino con sede a Bolzano, a prestare soccorso. “Chi dice Cavalleria dice dimestichezza al rischio e devozione alla Patria sino al sacrificio” e infatti il Reggimento, di cui facevo parte, si sacrificò nel soccorrere quel che rimaneva di quel disastro.
Ricordarlo oggi significa non solo rendere omaggio alle vittime, ma anche diffonderne la conoscenza, allorché negletta nella società odierna, sul piano storico e su quello operativo geografico, al fine di conoscere la verità e di favorire la prevenzione in ambito scientifico poiché “…non fa scienza sanza lo ritenere avere inteso”.
Inoltre è un’occasione per richiamare l’attenzione su tematiche attuali con metodo didattico educativo allo scopo di fornire conoscenze utili a prevenire i disagi del disorientamento e dell’ignoranza.
Oggi in cui si parla tanto di salvaguardia della natura, di ecologia, di ambiente, sarebbe necessario promuovere attività socio-culturali in vari ambiti in collaborazione con diverse Istituzioni per educare le nuove generazioni alla responsabilità nell’agire.