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Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Marketing”

Noterelle riabilitative del padre del libraio: “Marketing”

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di Filippo Cavallaro

Nella zona con gli scaffali dedicati all’economia ci sono anche dei testi di marketing, nuovi vangeli, visto che sempre più il benessere si misura in PIL e non in Salute.

Un libro che mi ha interessato è stato “Il codice della persuasione” di Christophe Morin e Patrick Renvoisé edito da Hoepli. Uno studio su come da sempre le persone hanno cercato di influenzarsi vicendevolmente, e sulle tante teorie della persuasione. Gli autori svelano la NeuroMappa come strumento semplice che permette di strutturare una comunicazione tale da persuadere chiunque in qualsiasi momento. Un “neuromarketing” che coinvolge, convince e fa aumentare le vendite.

Mi è capitato di seguire l’AD di una grande azienda, capitato in ospedale per uno stroke. Le metafore usate con lui sono state specifiche, particolari, per spiegare gli interventi, le manovre, le prese e gli esercizi che gli intendevo proporre, anche al fine di un maggiomente condiviso consenso informato. Una ricerca della sua NeuroMappa un agganciare alle sue memorie le proposte di attività terapeutica. Come metafora ho usato la produzione in linea nella catena di montaggio per cui se, nella preparazione del contenitore riempito del prodotto e nella preparazione della chiusura e della sua fissazione,  le due linee non vanno alla stessa velocità avremo o che si buttano molti tappi che non hanno trovato in linea il contenitore da chiudere, o che tanti contenitori andranno avanti aperti senza la chiusura. È stato così chiaro per lui che gli arti di destra sani e forti avrebbero dovuto rispettare la velocità di quelli di sinistra deboli e paretici. L’idea dello spreco di chiusure o addirittura di prodotto gli ha chiarito che bisogna attenzionare l’emisoma sinistro, rallentare gli arti di destra.

Mi sono permesso anche di proporgli un altro ragionamento utilizzando come metafora il Marchio, il Brand che ogni azienda cerca di imporre sul mercato e che nel caso della fisioterapia è il movimento, un film che il corpo proietta nella vita di ogni giorno. Un film che per essere proiettato viene continuamente adattato dalla persona che declina sul corpo ed attraverso le sue parti gesti e comportamenti di un copione, di una sceneggiatura che si modifica continuamente in base ai contesti, agli altri personaggi in scena. Un film che il fisioterapista invita il corpo ad esprimere per essere attivo nella realtà della vita quotidiana. Un film … che pur elencando nei titoli di coda tutti i professionisti coinvolti nel processo di recupero e riabilitazione ad ognuno assegnerà il proprio ruolo tra interpreti, fotografia, scene, luci, trucco, parrucco, regia e protagonista.